Berera, 4 anni e 10 mesi per i soldi dello chalet
Foppolo: condannato per i reati satellite al maxi filone
L’ex sindaco di Foppolo, Giuseppe Berera, è stato condannato a 4 anni e 10 mesi per peculato e bancarotta. È la vicenda satellite alla maxi inchiesta sulla Brembo Super Ski che riguarda l’utilizzo di 55 mila euro della società, per pagarsi la casa. Berera non può nemmeno viverci, perché ha il divieto di dimora in provincia di Bergamo.
Allo chalet di legno d’abete con vista municipio, dal 5 ottobre nemmeno può avvicinarsi. L’ex sindaco di Foppolo, Giuseppe Berera, ha il divieto di dimora in provincia di Bergamo. Nel listone dei suoi guai giudiziari, proprio per questa villa ieri è stato condannato a quattro anni e dieci mesi di reclusione. Per peculato e bancarotta, vicende satellite al filone principale. Cioè, aver usato 55.740 euro della Brembo Super Ski (Bss) per pagare casa (il suo 50% è sotto sequestro), distraendoli dalla società degli impianti con i conti già in rosso.
Il giudice dell’udienza preliminare Massimiliano Magliacani ha deciso una condanna più severa di quella a quattro anni chiesta dal pubblico ministero. Non ha accolto la proposta, condivisa dal pm e dall’avvocato Enrico Pelillo, di rinviare l’udienza per riunire questo fascicolo a quello della maxi inchiesta partita dall’incendio delle seggiovie e lievitato fino alla presunta mazzetta austriaca. Cosa che ha colto di sorpresa: in aula, al posto del pm Gianluigi Dettori (titolare del fascicolo) ha discusso il collega Giancarlo Mancusi. Per il fallimento della Bss, l’avvocato Marco De Cobelli. Non c’è stato scontro sui fatti, documentati dagli accertamenti della finanza. Piuttosto, in punta di diritto, sulla qualificazione del reato di peculato. La Bss (dichiarata fallita il 27 febbraio 2017) era una società privata ma composta dai comuni di Foppolo, Carona e Valleve. Il pm, citando la Cassazione e un caso riguardante le Poste, ha insistito sulla valenza pubblica e, dunque, sul peculato. La difesa, invece, ha chiesto l’assoluzione per que- sto reato: la Bss era una società di diritto privato, quindi si dovrebbe parlare di appropriazione indebita, che richiede però una querela di parte (mancante). Per la bancarotta, la difesa ha chiesto il minimo della pena. Il giudice ha calcolato due anni e quattro mesi per il peculato e due anni e sei mesi per la bancarotta. Con il rito abbreviato, che solo perché scelto sconta di un terzo.
Questo, per poco più di 55.000 euro. Quattro assegni, dal 10 maggio 2010 al 17 gennaio 2011, da 14.000, 10.000, 10.000 e 21.740 euro, prelevati dai conti della Bss per pagare la Rbner di Bolzano che aveva costruito la villa in legno. L’ennesimo guaio giudiziario di Berera emerse da un’anomalia, segnalata dai curatori alla procura, sul valore dei prefabbricati acquistati per San Simone. Approfondendo, alla finanza non tornava un assegno da 21.740 euro versato dalla Bss alla Rubner, il 17 gennaio 2011. Appunto. Non c’entravano con San Simone. I finanzieri scoprirono che Berera aveva comprato lo chalet da 225 mila euro dall’azienda trentina. Non lo aveva pagato tutto. Da lì, il piano di rientro con i soldi della Bss. L’ex sindaco non ne ha parlato con il pm. È un fronte emerso dopo gli interrogatori. Ma il suo legale non ha contestato i fatti.
Sulle vicende principali, il pm ha chiuso l’inchiesta a novembre. Bancarotta, truffa alla Regione, tangente austriaca da 75.000 euro, concussione, turbativa d’asta: sono 45 capi di incolpazione e 17 indagati. Più, altro fonte, la presunta tangente da 780 mila euro all’ex senatore Enrico Piccinelli, che nega.
Peculato e bancarotta L’ex sindaco di Foppolo condannato per aver usato 55 mila euro della Bss per la casa