La vicenda
convento sul tavolo ci sono due ipotesi: un progetto educativo e uno socio-sanitario. «Entrambi rientrano nella nostra mission — dice Sorzi — vedremo quale si combina meglio con gli spazi a disposizione, non vorremmo abbattere tutto, ma recuperare quanto possibile. La nostra priorità però è incontrare i comitati di quartiere: daremo una risposta immediata alla sicurezza dell’area già da inizio anno. Poi ci prenderemo il tempo necessario per tessere i progetti di recupero».
L’ipotesi di un intervento in campo socio-sanitario sembra la favorita e gli Istituti da novembre hanno dei contatti con dei partner. Sorzi si pone come unico limite la sostenibilità: «Dovrà poter camminare con le sue gambe — dice —. Escludiamo progetti prettamente sociali rivolti alle fragilità, quel territorio ne ha avuti tanti. Escludo anche una Rsa per anziani. Andremo a fare qualcosa d’altro, rivolto alle nuove generazioni».
«Siamo aperti al confronto — ribatte l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini —, nel vecchio progetto era prevista anche una sala civica. Bisognerà valutare i bisogni con il comitato di quartiere. L’interesse del Comune era riqualificare un’area fonte di disagio e degrado, da qui nasceva il nostro interessamento. L’arrivo degli Educativi ci sembra una garanzia in questo senso».
La sicurezza La Fondazione: il primo passo sarà un intervento per chiudere gli spazi al degrado