1Safe, in città la scorta virtuale
Nuova funzione della App: l’utente può chiedere aiuto ai vigili con lo smartphone
Nuova funzione per 1Safe: l’utente può chiedere aiuto con lo smartphone.
Si chiama 1Safe net e monitora in tempo reale, in città, il tragitto di un utente che vuole sentirsi più sicuro. È il nuovo servizio, attivo dal 20 dicembre, della app 1Safe, sviluppata dalla ditta di Treviolo SI2001 per permettere ai cittadini di segnalare episodi di pericolo o criminalità e anche rifiuti abbandonati o auto che sostano abusivamente nei parcheggi dei disabili. «1Safe net — spiega Claudio Rota, titolare della SI2001 — è pensato per la protezione in tempo reale delle persone più vulnerabili come giovani, donne o anziani soli».
Quando un utente richiede assistenza durante un percorso, schiacciando un tasto sulla app, tutti gli utenti certificati (come, per esempio, la centrale operativa della polizia locale e i City Angels) che si trovano entro una distanza predeterminata ricevono una notifica e possono decidere di «prestare assistenza» oppure no durante il tragitto (la posizione di chi chiede il monitoraggio è visibile solo alla polizia locale). L’utente, durante lo spostamento, deve scegliere una lettera, che diventerà la sua password per confermare, fino alla fine del percorso, che tutto stia procedendo senza pericolo. Durante il tragitto, sullo schermo dello smartphone dell’utente compariranno cinque lettere, tra cui quella scelta come password. E toccherà all’utente confermare (ogni minuto, in questa prima frase sperimentale) la lettera giusta, per dire che tutto sta procedendo senza alcun pericolo. Se questa conferma non dovesse arrivare e anche se la lettera schiacciata dovesse essere sbagliata, partirà un segnale d’allarme con la posizione Gps della persona «in pericolo» a tutti gli utenti certificati che avevano deciso di «monitorare» il percorso.
«La app 1Safe — dice la comandante della polizia locale, Gabriella Messina — è molto utilizzata. Gli utenti registrati sono quasi 10 mila ed è attiva in 28 Comuni. In un anno, sono arrivate più di 3 mila segnalazioni, di cui 800 a Bergamo. La funzione più utilizzata, con più di 160 segnalazioni in città, è quella che permette di avvertire la polizia locale quando si vede un’auto parcheggiata abusivamente negli stalli per i disabili». (s.s.)