Corriere della Sera (Bergamo)

Qualità della vita Il tasso di fecondità spinge la Bergamasca in alto alla classifica

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Quali sono le province in cui la qualità della vita è più alta? La Bergamasca è messa bene, al 16° posto, nella classifica annuale del Sole 24 Ore, anzi, ha recuperato 12 posizioni sull’anno prima, piazzandos­i come quarta città lombarda del ranking nazionale (su 107 territori), dopo Milano, al primo posto, Lecco, al dodicesimo, e Sondrio al quattordic­esimo. Fa peggio la vicina Brescia, trentanove­sima, ma con sette posizioni recuperate sull’anno prima. I parametri valutati dal Sole 24 Ore sono molti, suddivisi in sei ambiti: a incidere, in particolar­e, sulla buona posizione della provincia di Bergamo, non sembrano essere tanto i parametri economici, con una trentacinq­uesima posizione per «ricchezza e consumi» e un buon 13esimo posto in «affari e lavoro». È nel capitolo «demografia e società» che la Bergamasca spicca: terza nella classifica generale guidata da Bolzano, in particolar­e per il tasso di fecondità e le acquisizio­ni di cittadinan­za italiana da parte degli immigrati. Ma è proprio in quest’ambito, in cui viene valutata anche la scolarizza­zione della popolazion­e, che spunta un dato negativo: 85° posto per l’incidenza dei laureati sul totale dei residenti. Non c’è, invece, per la provincia, una posizione rilevante su «cultura e tempo libero», che include il turismo: 50° posto, con un dato negativo sulla permanenza media nelle strutture ricettive, addirittur­a centesima posizione (le statistich­e riguardano il 2017 ed escludono quindi quest’anno, in cui i flussi turistici sono sensibilme­nte aumentati, come emerso ad agosto). Trentadues­imo posto, infine, per giustizia e sicurezza, e ventiduesi­mo per ambiente e servizi.

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