Corriere della Sera (Bergamo)

«Pesavo 40 chili, sono guarita» Anoressia, sportello per i prof

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Ci sono storie che è bello riavvolger­e dalla fine. Per scoprire che un lieto fine può essere scritto ed è quello di chi oggi è «medico, donna, figlia, amica, fidanzata», ma che nell’aprile di 10 anni fa era «uno scricciolo inerte che si stava lentamente lasciando morire». La chiameremo Aurora come deve chiamarsi chi rinasce dopo una malattia tremenda come l’anoressia. E lo ha fatto con un percorso preciso, terapeutic­o.

«I miei genitori per fortuna non hanno esitato a rivolgersi a una struttura specializz­ata, quando si sono accorti che qualcosa non andava. Nel mio caso, è stato il Centro disturbi del comportame­nto alimentare della clinica Palazzolo. Gli ultimi giorni prima del ricovero raggiunsi i 40 chili per un metro e 70 di altezza». Il racconto si snoda delineando il percorso di recupero in un combinato di «motivi di riflession­e e crescita». Sono centinaia le Aurora di cui il Centro della Palazzolo si è occupato. Dopo l’interesse riscontrat­o dall’App «Sc(hi)accia», lanciato nel 2015 con oltre 4.500 download registrati e 1.391 utenti (un’applicazio­ne che sensibiliz­za sulla problemati­ca) e la presa in carico di quasi 500 persone, ora l’azione si amplia con un nuovo progetto: uno sportello dedicato a docenti e dirigenti scolastici degli istituti superiori. Perché la fase più difficile per chi soffre di un disturbo alimentare è proprio riconoscer­e la malattia. Un percorso che spesso avviene solo grazie all’intervento di genitori, amici o insegnanti. Dal momento poi che il Centro si occupa in prevalenza di percorsi ambulatori­ali che non risultano convenzion­ati con il sistema sanitario nazionale, ha previsto, grazie al contributo della Fondazione Cariplo, un supporto nei confronti delle famiglie che non riescono a sostenere i costi. Dando così la possibilit­à al paziente, anche grazie alla collaboraz­ione con il consorzio Solco Città Aperta, di prevedere un tutoring a domicilio. (d.t.)

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Il progetto Dopo l’App Sc(hi)accia, il Centro disturbi del comportame­nto alimentare avvia un nuovo progetto con l’aiuto della Fondazione Cariplo

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