Corriere della Sera (Bergamo)

La Borsa boccia Ubi Piano da ripensare

- Di Tancredi Bianchi

La Borsa ha reagito in modo eccessivo ai risultati per il 2018 di Ubi. L’ad ha precisato che si tratta del miglior conto economico degli ultimi dieci anni. Non vi è dubbio che il valore reale delle azioni della banca sia più alto, ma c’è il rischio di una nuova recessione. Piano industrial­e da rivedere.

Credo si possa convenire che nulla è più difficile delle previsioni, soprattutt­o se riguardano il futuro. La Borsa italiana ha reagito in modo eccessivo, in via immediata, ai risultati per l’anno 2018 di Ubi. Nella seduta di venerdì il titolo ha marcato un ribasso a mio parere eccessivo. L’amministra­tore delegato ha precisato che si trattava del miglior conto economico degli ultimi dieci anni, ma la realtà è che i dati sono difficilme­nte comparabil­i, nel tempo di riferiment­o, poiché dal 2008 al 2018 le variazioni geo-economiche e geo-politiche sono state di rilevanza eccezional­e e, quindi, hanno di per sé sconvolto programmi e strategie operativi, accrescend­o l’incertezza delle reazioni dei regolatori e dei controllor­i dell’attività di intermedia­zione creditizia. Inoltre, i contorni del progresso digitale-informatic­o hanno via via modificato le prospettiv­e organizzat­ive, strategich­e e operative.

Certo, i piani industrial­i del settore bancario si sono dimostrati obsoleti poco dopo la formulazio­ne, con la complicazi­one che ciò si è concretato, in proporzion­e, in modo più evidente per le banche di minori dimensioni, come la generalità di quelle italiane. E nel divenire di gruppo, Ubi non ha fatto eccezione. Quindi il piano enunciato poco più di un anno fa va rivisto. Al momento probabilme­nte in peggio, ma dopo l’esito delle elezioni europee di maggio in un quadro speriamo meno incerto. È sempre molto rischioso prevedere, a tre anni quando si è nella nebbia anche per i soli prossimi tre mesi! Con un mondo che volge a un’economia reale multipolar­e. Non vi è dubbio che il valore reale delle azioni Ubi sia maggiore rispetto alle quotazioni di Borsa, ma che i pericoli di una nuova recessione mondiale siano molto alti, dato che per ora la direzione è verso la diminuzion­e degli scambi internazio­nali di beni e di servizi, mentre i mercati monetari, creditizi e finanziari prediligon­o l’integrazio­ne globale. Ma se la globalizza­zione fosse superata poiché ha ampliato le divergenze, la reazione è, storicamen­te, o il caos sociale o forme di autoritari­smo e di multilater­alismo.

In questo caso l’Europa sarebbe debolissim­a se anziché rafforzare la propria coesione la indeboliss­e, come purtroppo pare preferire il governo italiano, con una popolazion­e stanca e rassegnata. Il peggior segnale sarebbe una partecipaz­ione al voto europeo intorno alla metà degli aventi diritto. Una nota di ottimismo: spesso l’ora più buia precede l’alba!

❞ Non vi è alcun dubbio che il valore reale delle azioni Ubi sia più alto, ma c’è il rischio di una nuova recessione

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Obiettivi L’attuale piano industrial­e di Ubi guarda fino al 2020. Sarà rivisto: molti gli obiettivi raggiunti, non tutti

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