Due camionisti dal Sud bloccati a Curno e a Brembate: tachigrafi anche di ultima generazione modificati
Tir, i furbetti delle pause di viaggio. Via la patente
È una corsa al sorpasso. Vince chi ne sa di più. Ci sono autisti che taroccano i tachigrafi. Registrano meno ore di viaggio di quelle effettive e fanno risultare pause (obbligatorie) mai compiute. Le case produttrici hanno alzato il livello di tecnologia per resistere ai magheggi, il più diffuso quello con la calamita che blocca la registrazione dei chilometri percorsi. Ma i furbetti dei tir sono riusciti a beffare anche i tachigrafi di ultima generazione. Non, invece, la polizia stradale di Bergamo che non si è fermata ai primi esiti dei controlli. Smontando e controllando meglio i dispositivi, i poliziotti hanno scoperto le modifiche. Venerdì mattina, sulla strada provinciale 185, a Brembate, hanno fermato un autoarticolato. Arrivava dal Sud Italia. L’autista, 50 anni, campano, era diretto
al mercato ortofrutticolo di Bergamo. Ad un primo controllo i tempi di viaggio risultavano rispettati. Si può guidare cinque giorni su sette, per nove ore al giorno. Per due giorni fino a 10 ore. Ma tra un giorno e un altro, va fatta un pausa di nove ore. Un sensore registra gli impulsi e trasmette al tachigrafo il diario di viaggio. Una volta portato il camion in un’officina e smontato l’impianto, sono emerse le irregolarità: la scheda in silicio che invia i flussi era stata modificata. Un altro autista, pugliese, 32 anni, con un carico di ferro, bloccato giovedì sull’asse interurbano, a Curno, utilizzava un telecomando per gestire la registrazione dei chilometri. Con un doppio sistema di sensori. Quello originale comunicava con l’impianto manomesso, in modo che sembrasse tutto regolare. A entrambi i camionisti è stata ritirata la patente (da 15 giorni a 3 mesi; hanno il permesso di tornare a casa) e sono stati tolti 10 punti, per le loro aziende 850 euro di sanzione.