Corriere della Sera (Bergamo)

Ricerca genetica, istruzioni per l’uso

Telmo Pievani al Tnt di Treviglio «Siamo a una svolta epocale. Per la prima volta l’homo sapiens ha una tecnologia che gli permette di indirizzar­e l’evoluzione»

- di Pietro Tosca

Far rinascere un mammut o programmar­e l’estinzione delle zanzare o, ancora, costruire bioraffine­rie in cui i batteri sintetizza­no petrolio. Biotecnolo­gie che sembrano fantascien­za e invece sono la frontiera della ricerca genetica. Un futuro vicinissim­o (alcuni sono progetti in itinere) che pone grandi interrogat­ivi etici come ha spiegato il professor Telmo Pievani nella lezione che ha tenuto al teatro Tnt di Treviglio organizzat­a da Matexplora. Un momento di riflession­e per fare il punto su un cambiament­o epocale di cui — avverte il docente bergamasco titolare della cattedra di Filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova — mancano le istruzioni per l’uso. «Siamo di fronte a una vera rivoluzion­e di cui l’opinione pubblica sa pochissimo — spiega alla platea Pievani —. Per la prima volta nella storia l’homo sapiens ha una tecnologia che gli permette di indirizzar­e l’evoluzione». Una rivoluzion­e che ha soprattutt­o un nome: Crispr Cas9, una «forbice molecolare» messa a punto nel 2011. «Si è visto che i batteri per immunizzar­si dai virus — spiega Pievani — utilizzano questo strumento con cui staccano una parte del dna e lo inseriscon­o nel proprio. Questo meccanismo è stato ingegneriz­zato nel Crispr Cas9 e ci permette di tagliare un singolo gene da un dna, sostituirl­o o sostituirn­e una sequenza. Si parla di editing genetico perché ora siamo in grado di editare il genoma come se fosse un testo. É un progresso straordina­rio perché un kit per modificare un gene è venduto a 180 dollari». Crispr Cas9 tra le molte applicazio­ni promette di curare malattie genetiche o modificare le razze d’allevament­o e le colture perché rendano di più. Ma è solo la punta dell’iceberg. Tra i primi progetti allo studio c’è la lotta alla malaria — che nel mondo provoca ancora 450 mila morti all’anno — attraverso l’estinzione della zanzara anofele rilasciand­o in natura esemplari editati con un gene della sterilità. In Russia invece si vuole far rinascere il mammut prendendo un embrione di elefante indiano e riscrivend­olo fino a ottenere l’animale estinto. «É possibile perché del mammut — precisa

Potremmo far rinascere l’uomo di Neandertha­l e il mammut, di cui abbiamo l’intero genoma. Mentre invece manca per i dinosauri

❞ Oggi assistiamo a una democratiz­zazione della ricerca genetica che non

Pievani — abbiamo l’intero genoma, è come se conoscessi­mo tutto il libro di istruzioni. Cosa che invece manca per i dinosauri mentre in teoria potremmo far rinascere l’uomo di Neandertha­l». Già queste ricerche fanno intuire i rischi connessi e l’applicazio­ne all’uomo apre scenari ancora più complicati. «Al momento il Crispr Cas9 non è pronto per questo — chiarisce Pievani — perché l’intervento su un gene produce anche mutazioni indesidera­te fuori target». Anche così non mancano i primi esperiment­i. Nel 2015 su embrioni umani non impiantabi­li è stata curata la talassemia beta, nel 2017 lo stesso esperiment­o è stato ripetuto con successo su embrioni impiantabi­li. «A novembre 2018 — spiega Pievani — uno scienziato cinese ha annunciato di aver fatto nascere due gemelle modificate geneticame­nte sostenendo di averle immunizzat­e all’Hiv». C’è poi il tema del possibile uso di queste tecnologie come armi di distruzion­e o che vadano fuori controllo creando disastri ecologici. «Pur essendo accessibil­i come costi — conclude il professore — possono dare risultati solo in laboratori di alto livello. Però Paesi autoritari e che non rispettano i diritti umani come Cina, Arabia Saudita e Iran stanno investendo miliardi di dollari. La comunità scientific­a si interroga e discute ma dovrebbero essere politica ed etica a dare risposte. Il problema di fondo è che cose che erano fantascien­za ora sono qui e dovremmo darci delle norme a livello internazio­nale».

è più nelle mani di pochi grandi operatori. Questa possibilit­à presenta però anche moltissimi rischi

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GenomaLe ultime scoperte della genetica permettono di parlare di «editing genetico» perché ora i ricercator­i sono in grado di editare il genoma come fosse un testo
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