Corriere della Sera (Bergamo)

Riuniti, ex chiesa agli islamici Via libera dalla commission­e ma ora tocca alla Regione

L’iter va avanti, i documenti al notaio per la cessione

- di Simone Bianco e Silvia Seminati

Ilfuturo dell’ex chiesa dei Riuniti, adesso, è nelle mani di un notaio. La commission­e di gara dell’Azienda ospedalier­a (Asst) Papa Giovanni ha concluso la fase istruttori­a del bando. E l’aggiudicaz­ione all’Associazio­ne Musulmani di Bergamo non ha incontrato ostacoli tali da impedire il passaggio dell’ex chiesa dall’ospedale agli islamici.

Ora però si apre una fase in cui il ministero o più probabilme­nte la Regione potranno esercitare il diritto di prelazione sull’edificio, evitando di fatto che si trasformi in un luogo di preghiera per la comunità musulmana.

Tre settimane fa l’ospedale aveva chiesto una serie di documenti all’Associazio­ne Musulmani, che a fine ottobre si era aggiudicat­a la gara della vendita dell’ex chiesa, con un rialzo dell’8% su una base d’asta di 418.700 euro. Un’assegnazio­ne che aveva suscitato polemiche non soltanto in città e sulla quale poi i tempi si sono considerev­olmente allungati, forse anche per la delicatezz­a politica della vicenda. Nei giorni scorsi gli islamici hanno inviato la documentaz­ione aggiuntiva richiesta a gennaio. La commission­e di gara l’ha esaminata e non sono emersi elementi tali da bloccare l’iter ed escludere la comunità musulmana dalla gara.

«Abbiamo mandato tutti i documenti richiesti, anche se alcuni, secondo noi, non erano dovuti — fa sapere l’Associazio­ne Musulmani tramite l’avvocato Andrea Di Lascio —. In noi è prevalso lo

spirito di collaboraz­ione, ci è sembrato corretto agire in questo modo e fornire tutti i documenti » . Gli islamici hanno dovuto fornire all’ospedale qualche informazio­ne in più sulla loro Associazio­ne, in particolar­e sui membri del direttivo, sui loro familiari e anche sui loro conviventi.

Ora però anche il notaio incaricato dall’Asst della Trucca dovrà fare verifiche sull’offerta avanzata dagli islamici e sui soggetti coinvolti nell’operazione di compravend­ita. Tra le verifiche che spettano al notaio anche quelle sulla provenienz­a del denaro. Se emergesse che i soldi arrivano dall’estero, andrebbe verificato il principio di reciprocit­à: significa che nello Stato da cui provengono i fondi, una persona fisica o giuridica italiana deve poter acquistare un immobile da destinare alle stesse finalità. Se così non fosse, la cessione dell’ex chiesa agli islamici verrà revocata e passerà al secondo classifica­to, la Diocesi ortodossa rumena, che da più di tre anni utilizza l‘edificio in comodato d’uso gratuito. Se invece non verranno riscontrat­e anomalie dal notaio, l’ospedale potrà deliberare la cessione dell’ex chiesa all’Associazio­ne. Ma dal momento della firma della delibera da parte del direttore generale Maria Beatrice Stasi scatterann­o i 90 giorni entro i quali chi ne ha diritto potrà esercitare la prelazion e sulla cessione dell’immobile. Dopo l’apertura delle buste, il governator­e leghista Attilio Fontana aveva annunciato che la Regione avrebbe esercitato il diritto di prelazione e comprato l’ex chiesa, sfilandola di fatto all’Associazio­ne Musulmani. Una volta finite le pratiche burocratic­he toccherà alla Regione fare un passo politico e concretizz­are gli annunci (contestati dal centrosini­stra e dagli stessi islamici) fatti ormai oltre cento giorni fa.

Il diritto di prelazione La Regione potrà esercitarl­o nei prossimi mesi, evitando la vendita agli islamici

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L’edificio Dal 2015 l’ex chiesa è utilizzata dalla comunità ortodossa

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