Riuniti, ex chiesa agli islamici Via libera dalla commissione ma ora tocca alla Regione
L’iter va avanti, i documenti al notaio per la cessione
Ilfuturo dell’ex chiesa dei Riuniti, adesso, è nelle mani di un notaio. La commissione di gara dell’Azienda ospedaliera (Asst) Papa Giovanni ha concluso la fase istruttoria del bando. E l’aggiudicazione all’Associazione Musulmani di Bergamo non ha incontrato ostacoli tali da impedire il passaggio dell’ex chiesa dall’ospedale agli islamici.
Ora però si apre una fase in cui il ministero o più probabilmente la Regione potranno esercitare il diritto di prelazione sull’edificio, evitando di fatto che si trasformi in un luogo di preghiera per la comunità musulmana.
Tre settimane fa l’ospedale aveva chiesto una serie di documenti all’Associazione Musulmani, che a fine ottobre si era aggiudicata la gara della vendita dell’ex chiesa, con un rialzo dell’8% su una base d’asta di 418.700 euro. Un’assegnazione che aveva suscitato polemiche non soltanto in città e sulla quale poi i tempi si sono considerevolmente allungati, forse anche per la delicatezza politica della vicenda. Nei giorni scorsi gli islamici hanno inviato la documentazione aggiuntiva richiesta a gennaio. La commissione di gara l’ha esaminata e non sono emersi elementi tali da bloccare l’iter ed escludere la comunità musulmana dalla gara.
«Abbiamo mandato tutti i documenti richiesti, anche se alcuni, secondo noi, non erano dovuti — fa sapere l’Associazione Musulmani tramite l’avvocato Andrea Di Lascio —. In noi è prevalso lo
spirito di collaborazione, ci è sembrato corretto agire in questo modo e fornire tutti i documenti » . Gli islamici hanno dovuto fornire all’ospedale qualche informazione in più sulla loro Associazione, in particolare sui membri del direttivo, sui loro familiari e anche sui loro conviventi.
Ora però anche il notaio incaricato dall’Asst della Trucca dovrà fare verifiche sull’offerta avanzata dagli islamici e sui soggetti coinvolti nell’operazione di compravendita. Tra le verifiche che spettano al notaio anche quelle sulla provenienza del denaro. Se emergesse che i soldi arrivano dall’estero, andrebbe verificato il principio di reciprocità: significa che nello Stato da cui provengono i fondi, una persona fisica o giuridica italiana deve poter acquistare un immobile da destinare alle stesse finalità. Se così non fosse, la cessione dell’ex chiesa agli islamici verrà revocata e passerà al secondo classificato, la Diocesi ortodossa rumena, che da più di tre anni utilizza l‘edificio in comodato d’uso gratuito. Se invece non verranno riscontrate anomalie dal notaio, l’ospedale potrà deliberare la cessione dell’ex chiesa all’Associazione. Ma dal momento della firma della delibera da parte del direttore generale Maria Beatrice Stasi scatteranno i 90 giorni entro i quali chi ne ha diritto potrà esercitare la prelazion e sulla cessione dell’immobile. Dopo l’apertura delle buste, il governatore leghista Attilio Fontana aveva annunciato che la Regione avrebbe esercitato il diritto di prelazione e comprato l’ex chiesa, sfilandola di fatto all’Associazione Musulmani. Una volta finite le pratiche burocratiche toccherà alla Regione fare un passo politico e concretizzare gli annunci (contestati dal centrosinistra e dagli stessi islamici) fatti ormai oltre cento giorni fa.
Il diritto di prelazione La Regione potrà esercitarlo nei prossimi mesi, evitando la vendita agli islamici