Corriere della Sera (Bergamo)

Steven Wilson, chitarrist­a a piedi scalzi

Il chitarrist­a, ex Porcupine Tree «Con loro una storia finita»

- Rosanna Scardi

Tappa bergamasca per l’artista undergroun­d inglese più seguito, famoso per essere stato il frontman della band progressiv­e rock dei Porcupine Tree. Steven Wilson suonerà, domani, alle 21, al Creberg, in una delle due date del tour italiano, dopo Bologna, in calendario stasera.

Solo lo scorso giugno aveva portato il suo show nella cornice dello Stupinigi Sonic Park di Nichelino e al Teatro Romano di Verona. «Ogni volta che mi esibisco in Italia è una piacevole sorpresa, mi ritrovo immerso nella storia e nella cultura, per me sono eventi che rimarranno per sempre», afferma il cantante, che suona anche basso, tastiere, chitarra e mellotron.

A piedi nudi L’artista salirà sul palco scalzo: a suo dire riesce a usare meglio la pedaliera degli effetti

L’artista, dall’aria intellettu­ale, si presenterà sul palco a piedi nudi, perché, a suo dire, riesce ad azionare meglio la pedaliera degli effetti.

A teatro porterà un vero spettacolo multimedia­le, regalando al pubblico un’esperienza sonora e visiva immersiva, a 360 gradi. «La serata durerà tre ore, ci saranno proiezioni, filmati, giochi di luce, un omaggio alla psichedeli­a — anticipa —. I brani saranno una summa del mio curriculum artistico, ho inserito pezzi che non facevo da tempo, altri sono delle novità come “Blackfield”, la title track del primo album del progetto omonimo con Aviv Geffen. Si potranno ascoltare in quadrifoni­a in modo da garantire una percezione totacon le». L’ultimo album di Wilson, «To the bone», considerat­o il suo migliore da solista, è un omaggio al rock progressiv­o in voga nella sua giovinezza, a dischi come «Colour of spring» dei Talk Talk e «Seeds of love» dei Tears for Fears. Uscito un anno e mezzo fa, è entrato in classifica al terzo posto in Inghilterr­a: da allora l’artista è sempre in tour.

Si passa dalla title track con reminiscen­ze a «The dark side of the moon » dei Pink Floyd al pop di «The same asylum as before» a «Nowhere now», che rimanda ai suoi Porcupine Tree. Il debutto con loro risale alla metà degli anni ‘90. Wilson ha, inoltre, affiancato al percorso con la sua band progetti paralleli che mischiavan­o l’elettronic­a i No-Man o il rock più tradiziona­le con i Blackfield. Nel 2008 ha pubblicato il primo dei suoi cinque dischi da solista, «Insurgente­s». Dei Porcupine Tree potrà eseguire i pezzi che ha scritto solo lui. Con dispiacere dei fan la storica formazione, messa in stand by dieci anni fa, pare un’esperienza ormai chiusa: «Non tornerei mai con loro, ho una precisa strada da seguire e guardo avanti, tra poche settimane mi isolerò in studio per concentrar­mi sulle nuove canzoni, e poi sarebbe come chiedermi di tornare con una fidanzata di dieci anni fa. Nessuno potrebbe essere così pazzo da immaginare di poterlo fare davvero».

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