Blitz alla casa di riposo senza permessi
Fara d’Adda, Nas e Ats: mancano autorizzazioni. La proprietà: gli ospiti si fidano di noi
La
casa di riposo Villa Orchidea, in capo alla famiglia Basciu di Fara Gera d’Adda, il 4 febbraio è stata al centro di un’ispezione dei carabinieri del Nas di Brescia e dell’Ats Bergamo. Secondo i funzionari pubblici, la struttura ha le autorizzazioni ed è attrezzata come una casa-soggiorno: vi possono essere ricoverate solo persone autosufficienti e in buona salute. Ma la proprietà si prepara al braccio di ferro.
Una casa di riposo da sgomberare perché non attrezzata adeguatamente per le condizioni di salute dei pazienti che ospita. È Villa Orchidea, struttura privata in capo alla famiglia Basciu di Fara Gera d’Adda, che il 4 febbraio è stata al centro di un’ispezione congiunta dei carabinieri del Nas di Brescia e dell’Ats Bergamo. Militari e personale medico hanno passato al setaccio la casa di riposo, che ha sede nella frazione di Badalasco in una villa riadattata, e hanno acquisito anche tutta la documentazione presente.
Durante il sopralluogo non sono emerse situazioni di degrado e gli ospiti sono stati trovati in buone condizioni. Il problema è però un altro, secondo il rapporto dei funzionari pubblici: Villa Orchidea ha le autorizzazioni ed è attrezzata come una casa-soggiorno. Questo vuol dire che vi possono essere ricoverate solo persone autosufficienti e in buona salute. Al momento dell’ispezione invece sono stati trovati 14 ospiti valutati dai medici dell’Ats come «affetti dapluripato logie» e che« necessitano di terapia farmacologica continuativa e qualificata assistenza continuativa e diretta per l’ esecuzione delle attività di base della vita quotidiana ». Insomma persone non autosufficienti e malate: all’ amministrazione di Villa Orchidea viene contestata «l’assenza di personale con adeguata qualifica professionale di qualsivoglia ambito: sanitario, sociosanitario e assistenza tutelare».
Il rapporto di Nas e Ats è stato girato al Comune e il sindaco Armando Pecis ne ha tratto le conseguenze. Il primo cittadino il 6 febbraio ha firmato un’ordinanza in cui diffida «a continuare il funzionamento», dando 7 giorni di tempo per il trasferimento dei 14 ospiti in una idonea «struttura sociosanitaria provvista di tutti i requisiti previsti dalla legge». «Non è la prima volta che Villa Orchidea finisce nell’occhio del ciclone — spiega il sindaco — perché non rispetta le autorizzazioni di cui dispone. Era già successo una decina di anni fa con delle diffide da parte della Provincia. La nostra unica preoccupazione è per la salute delle persone che vi sono
ricoverate». Per questo il municipio sta tenendo i contatti con i famigliari degli ospiti.
L’ordine del Comune alla proprietà della casa di riposo è netto: non proseguire nell’accoglienza di ospiti non autosufficienti e assicurare loro, nel frattempo, adeguata assistenza sanitaria, con riferimento in particolare alla presenza infermieristica. Una soluzione temporanea perché l’ordinanza dà un ultimatum alla casa di riposo: «Provvedere alla collocazione degli ospiti in strutture idonee avvisando i rispettivi caregiver e qualora questo non sia possibile prevedere un rientro a domicilio
con adeguata assistenza». Per questo l’Amministrazione comunale prevede in mattinata un sopralluogo della polizia locale e si riserva in ogni caso di aprire un procedimento per valutare la sospensione e la revoca dell’autorizzazione al funzionamento di Villa Orchidea.
Da parte sua la proprietà della casa di riposo si prepara
Battaglia legale La proprietà non segue l’ordinanza del sindaco e ingaggia due avvocati contro i provvedimenti
❞ Per ora solo una famiglia ha portato via il proprio congiunto, le altre ci hanno espresso fiducia e andiamo avanti Errico Basciu Fondatore
al braccio di ferro e ha incaricato i propri legali di valutare i provvedimenti del sindaco e il rapporto dell’Ats. Nei giorni scorsi non ha adempiuto all’ordinanza del sindaco trasferendo gli ospiti ma anzi conferma che la struttura è aperta e lo rimarrà. «Al momento — spiega Errico Basciu il fondatore della casa di riposo — solo una famiglia ha ritirato il proprio congiunto, le altre ci hanno espresso fiducia e andiamo avanti». I legali della casa di riposo sono al lavoro per presentare opposizione ai provvedimenti del Comune.