Bimbi morti a Brescia «Procedure corrette» La mamma: perplessa
Di Costa Volpino uno dei piccoli
Non un’epidemia, ma fatti non correlati tra loro e affrontati con scelte corrette. È il risultato della Commissione di verifica istituita dall’Ats di Brescia dopo i decessi avvenuti a inizio gennaio nella Terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili bresciani. Fra i tre bimbi morti c’era stato il piccolo Marco Gentilini, di Costa Volpino. «Dall’analisi — spiega l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera — emerge in modo evidente che l’iter diagnostico terapeutico messo in atto sia stato corretto e adeguato». «Secondo la commissione — sottolinea il direttore dell’Ats di Brescia Claudio Sileo — ogniqualvolta i neonati prematuri hanno presentato segni o sintomi suggestivi di mutamento del quadro clinico sono state adottate scelte diagnostiche e terapeutiche appropriate e tempestive». «Non voglio dire niente contro i medici: il chirurgo che mi ha dato la notizia della morte di Marco piangeva in ginocchio — commenta Denise Malvicini, mamma del piccolo di Costa Volpino —. Mi lascia perplessa il fatto che tutti i bimbi abbiano avuto gli stessi sintomi, identici a quelli del quarto bambino, Mohamed, morto il 4 febbraio: sua madre mi telefonava tutti i giorni. Noi siamo stati interrogati dai Nas, e aspettiamo l’esito dell’autopsia. Speriamo di capire qualcosa di più». ( f.p.)