Scuola in versione «extra»
Nel progetto «2.0» di Comune e Ufficio territoriale aperture ai quartieri, iniziative oltre l’orario di lezione, attività ricreative e coinvolgimento delle famiglie Tavolo tecnico con esperti e «base» al parco Trotter
Scuole aperte 2.0: è l’evoluzione del progetto lanciato cinque anni fa dall’ex assessore al Tempo libero Chiara Bisconti, oggi rafforzato da un protocollo siglato tra l’assessore comunale all’Educazione Laura Galimberti e l’Ufficio scolastico territoriale guidato da Yuri Coppi. Entro giugno sarà online il portale scuoleapertemilano.it, tenuto sempre aggiornato con l’aiuto di una società non profit del gruppo The European House-Ambrosetti. È poi già attivo un quartier generale (all’interno della Rinnovata Pizzigoni, nel parco Trotter), per il coordinamento e le informazioni. Infine, è appena stato assegnato un bando da 320 mila euro per laboratori di danza, teatro, musica, cinema, giornalismo e sport.
Un passo indietro: dal 2014, sulla scia di una proposta della Bisconti, hanno cominciato a essere organizzate nelle scuole attività di tutti i tipi, gratuite, dal pomeriggio alla sera. Solo negli ultimi tre anni sono circa seicento i progetti già attivati in aule, cortili e palestre di 346 istituti: Palazzo Marino copre i costi dell’ illuminazione e dell’acqua, i volontarie le associazioni badano alla sicurezza ,« in un’ ottica di responsabilità diffusa, partecipazione, e osmosi con il territorio», come ha spiegato la stessa Galimberti.
L’obiettivo è irrobustire l’offerta formativa per ragazzi e adulti soprattutto all’interno delle scuole medie, che hanno orari delle lezioni meno estesi rispetto alle primarie. Nel lunghissimo ponte festivo che comprenderà Pasqua e 25 Aprile, ad esempio,
La corsa In tre anni seicento proposte. Entro giugno sarà lanciato il portale con l’intero calendario
quanti saranno gli istituti aperti alle famiglie?
Il tavolo tecnico partirà subito, con esperti che proporranno percorsi di prevenzione alla dispersione scolastica, laboratori di integrazione culturale, interventi per la scolarizzazione. E ancora possibili supporti a progetti in quartieri complicati e campus nei periodi di chiusura delle scuole, spiegano Comune e Ufficio scolastico, facendo riferimento ai propositi condivisi nel protocollo.
«La scuola — dice Galimberti — è il futuro della nostra città e deve essere punto
L’assessore Galimberti
Nel rispetto delle autonomie caldeggiamo queste attività: un valido aiuto per i cittadini
di riferimento per i ragazzi e le loro famiglie. Presente e aperta idealmente sempre. Per questo nel rispetto delle autonomie scolastiche caldeggiamo questo progetto: dall’ascolto dei bisogni e dalla condivisione delle esperienze di successo, nasceranno azioni concrete capaci di essere un valido aiuto per le necessità dei milanesi». Si parla in effetti di migliorare la vita dei residenti grazie alle scuole che diventano presidi culturali ancora più forti e a disposizione di tutti.
«È cruciale la collaborazione di tutte le forze in campo, dalle istituzioni ai Municipi alle realtà del privato sociale. È questa la chiave per arrivare a servire il territorio con maggior efficacia — rilancia il provveditore Coppi —. La metropoli può essere dispersiva, ma le scuole hanno tutte le carte per diventare centri di aggregazione per i quartieri. Vere e proprie calamite». Soddisfatta anche Milena Piscozzo, neoeletta presidente di Andis Lombardia (l’associazione dei dirigenti scolastici) oltre che preside dell’Istituto comprensivo Riccardo Massa: «Il progetto del Comune è un’ottima opportunità per i dirigenti e le scuole di Milano. Abbiamo bisogno di progettualità forti, per ampliare l’orario di apertura delle scuole e fare in modo che siano a disposizione del territorio nel quale sono inserite. Gli istituti devono mantenere il coordinamento — raccomanda —. È necessario programmare regolari incontri con tutti gli interlocutori del patto territoriale e tenere monitorata la qualità delle attività e delle proposte, accompagnando l’eventuale bisogno di riprogettare, laddove ce ne fosse bisogno». Non è semplice ma, garantisce, ne vale la pena.