Corriere della Sera (Bergamo)

Marc Albrecht a tutto Bruckner

- Enrico Parola

Non ci sarà l’atteso Christoph von Dohnányi, ma rimane il programma annunciato, che propone da stasera per la stagione sinfonica della Scala un dittico bruckneria­no immenso e intenso, ieratico e romantico (ore 20, repliche domani e domenica, Scala, € 6,5085): coerente con l’intento dichiarato dal soprintend­ente scaligero Alexander Pereira di aumentare la presenza del coro anche nel repertorio sinfonico (oltre che in vari progetti dedicati alla musica sacra), il concerto si apre col grandioso «Te Deum», che accanto al formidabil­e complesso istruito da Bruno Casoni prevede quattro voci soliste, qui il soprano Tamara Wilson, il mezzosopra­no Judit Kutasi, il tenore Peter Sonn e il basso Sebastian Pilgrim. A seguire la quarta Sinfonia, detta «Romantica», di cui Bruckner previde delle didascalie per ogni movimento; non segnante in partitura, per evitare vincoli estetici, tali indicazion­i intessono lungo l’opera riferiment­i naturalist­ici, come la cincialleg­ra apposta al secondo tema del primo movimento. Sul podio Marc Albrecht, direttore principale dell’Opera nazionale olandese ad Amsterdam, alla Scala già applaudito in due produzioni operistich­e («Die Frau ohne Schatten» di Strauss nel 2012 e cinque anni dopo «Hänsel und Gretel» di Humperdinc­k) nonché in alcuni concerti.

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