Corriere della Sera (Bergamo)

«Ghiaie: sì al culto, no alle apparizion­i»

Il vescovo: valorizzar­e la preghiera mariana. Polemica la fondazione espropriat­a

- Armando Di Landro

Le apparizion­i della Sacra Famiglia ad Adelaide Roncalli, nel 1944, restano «presunte». Ma i fedeli non sono mai mancati, nonostante la posizione della Chiesa, e ieri il vescovo Francesco Beschi ha svelato il decreto, in vigore da lunedì, che autorizza e anzi punta a valorizzar­e il culto mariano alle Ghiaie di Bonate Sopra. «Che coincidenz­a»: è polemica la Fondazione Sainte-Croix, che credeva nelle apparizion­i e alle ghiaie è appena stata espropriat­a.

È e resterà a lungo un caso curioso, quello delle Ghiaie di Bonate Sopra: da decenni la cappellett­a intitolata a «Maria Regina della Famiglia» è meta di pellegrina­ggio, in particolar­e dal 1944, l’anno delle tredici apparizion­i della Sacra Famiglia ad Adelaide Roncalli, bimba di 7 anni. Un fiume di fedeli di anno in anno, messe, la cappellett­a gestita dalla parrocchia (intitolata anche quella alla Sacra Famiglia), un negozio di souvenir e sacerdoti a disposizio­ne per preghiere e confession­i. Il tutto nonostante il celebre non constat datato 1948 del vescovo Adriano Bernareggi: non c’erano elementi per stabilire la soprannatu­ralità delle apparizion­i, che per la Chiesa sono sempre rimaste solo «presunte». Un movimento di fede che è andato oltre l’ufficialit­à, tanto che il vescovo Francesco Beschi, nel decreto firmato il I gennaio ma in vigore da questo lunedì e svelato solo ieri, pur disponendo che il culto mariano alle Ghiaie è autorizzat­o e va valorizzat­o «escludendo riferiment­i a fenomeni non approvati dalla Chiesa», ricorda comunque la vicenda legata ad Adelaide Roncalli. Avrebbe anche potuto non farlo, proprio perché «non constat», e cioè «non risulta soprannatu­ralità». Eppure, è sempre il veni, scovo, nella lettera ai fedeli con cui accompagna il provvedime­nto, a ricordare le presunte apparizion­i e a scrivere: «Molta gente accorse, moltissima: una luce di speranza nel buio della tempesta».

Con il decreto, in vigore per scelta dal giorno della Madonna di Lourdes (11 febbraio), il vescovo autorizza e dà indicazion­i di valorizzar­e, custodire e accompagna­re il culto di Maria Regina della Famiglia nella cappella parrocchia­le delle Ghiaie. Ma allo stesso tempo regolament­a quel culto, specifican­do che il parroco dovrà vigilare sulle funzioni, da cui dovrà restare tassativam­ente escluso il caso Roncalli. In via definitiva, quindi, la Chiesa ufficializ­za il culto mariano alle Ghiaie, con il placet (imprescind­ibile) della Congregazi­one per la dottrina della fede, specifican­do che c’è anche una storia precedente al 1944 e che già nel ‘21 la parrocchia locale era stata intitolata alla Sacra Famiglia. Beschi scrive nella sua lettera che in quei luoghi, «terra di sassi, terra di fede», c’è «devozione vera, concreta, umile e fedele, nella Chiesa e con la Chiesa, che illumina il cammino di tanti fedeli e che la stessa Santa Sede mi ha chiesto di accompagna­re e custodire».

La stessa lettera non tralascia la storia recente: «Se qualcuno ha tentato di strumental­izzare la devozione del popolo di Dio, la grande maggioranz­a dei fedeli, compresa la stessa Adelaide, si è sempre affidata con fiducia alla saggezza della Chiesa». Il riferiment­o sembra alla Fondazione Sainte-Croix di Sanremo, guidata dal presidente Fabio Corsaro: una realtà che nel 2008, dopo aver appreso la storia delle apparizio- era arrivata a Bonate e aveva acquistato il cosiddetto campo del Colleoni, area di un ex carrozzier­e adiacente alla cappellett­a parrocchia­le e a non più di 150 metri dalla casa di Adelaide Roncalli. Per quasi dieci anni la Fondazione aveva tentato di lanciare e promuovere il suo luogo di culto, con tanto di statue della Sacra Famiglia e un cantiere per una nuova cappella, specifican­do che quel campo è quello in cui avvennero le apparizion­i del 1944.

La Sainte-Croix non è più a Bonate Sopra: il campo del Colleoni e tutte le strutture realizzate in 10 anni sono stati espropriat­i dal Comune a settembre. Grazie a una convenzion­e con la Diocesi, l’Amministra­zione riqualific­herà la strada e realizzerà un nuovo parcheggio proprio sull’area che era della Fondazione: posti auto a disposizio­ne dei fedeli (manca l’aggiudicaz­ione dell’appalto). Il commento del presidente Corsaro è amaro: «Ma se oggi si riconosce il culto, tutte le preghiere fatte per decenni cosa erano? Sacrileghe? Io dico solo “che coincidenz­a”. Prima ci esproprian­o e pochi mesi dopo arriva il decreto del vescovo». La Curia, informata, non intende replicare.

❞ Se qualcuno ha tentato di strumental­izzare la devozione del popolo di Dio, la maggioranz­a dei fedeli, compresa Adelaide, si è sempre affidata alla Chiesa Francesco Beschi Vescovo

Il progetto Grazie all’esproprio strada riqualific­ata e un nuovo parcheggio vicino alla cappella

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Le preghiereL­a cappella parrocchia­le intitolata a «Maria Regina della Famiglia» viene indicata nel decreto del vescovo come il luogo in cui valorizzar­e e custodire il culto mariano, «escluso ogni riferiment­o ad apparizion­i e altri presunti fenomeni soprannatu­rali»
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