La Morte è un impiegato che aspetta in silenzio (e c’è chi torna due volte)
Al Filodrammatici di Treviglio, domani, andrà in scena «Sulla morte senza esagerare» della compagnia Teatro dei Gordi, prodotto insieme a Tieffe Teatro Milano (alle 21, ingresso 12 euro). Lo spettacolo omaggia nel titolo il componimento di Wisława Szymborska, la poetessa polacca Premio Nobel per la Letteratura nel 1996, che capovolge l’idea tradizionale della fine descrivendola, come maldestra, disordinata, senza metodo, né abilità. Il tema della morte è affrontato in chiave ironica e divertente, tra leggerezza e momenti drammatici. Gli attori, tutti diplomati
all’Accademia Paolo Grassi, sono Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti e Matteo Vitanza: si presenteranno con il volto coperto dalle maschere contemporanee di cartapesta realizzate dalla scenografa Ilaria Ariemme per interpretare dieci personaggi.
La pièce, senza parola, ma che si basa sul linguaggio di gesti, si sviluppa su una panchina. Qui è seduta la Morte, vestita come un impiegato, con una piccola pianta grassa a farle compagnia, in attesa che le anime transitino. Sulla soglia, tra l’aldiquà e l’aldilà, si presenteranno i suoi clienti in congedo dal corpo, tutti di età e condizioni diverse. Nessuno tornerà due volte, ad eccezione di un aspirante suicida. I vivi la temono, la fuggono, la negano, la sfidano, sapendo che è l’unica certezza. Le figure racconteranno i loro ultimi istanti di vita, le occasioni mancate e gli addii. (r.s.)