NESSUNA FRETTA
Il nome del candidato sindaco del centrodestra non si trova — e per cercarlo si prende una quantità di tempo spropositata — perché la Lega e gli alleati sono convinti di avere già vinto o perché sono convinti di avere già perso la sfida con Giorgio Gori? La seconda ipotesi, nel 2019, che verrà forse ricordato come anno di massimo splendore salviniano, è inverosimile. Eppure, il dubbio viene. Perché la coda di volti civici che si proponessero per concorrere su Palazzo Frizzoni non c'è mai stata. D’altra parte, ritenere di aver già vinto non sembra il modo migliore di affrontare un avversario che, un anno fa, nel momento più difficile del Pd, nella sua città alle Regionali ha battuto il centrodestra. In realtà, la convinzione che si possa trattare di una partita molto combattuta, da vincere al ballottaggio, ha guidato le scelte dei dirigenti di Lega, Forza Italia, FdI e gruppi civici nei mesi scorsi. Ma adesso ha senso aspettare ancora, essendo ormai chiaro che Giacomo Stucchi (Lega), Gianfranco Ceci (FI) e Andrea Tremaglia (FdI) vogliono candidarsi, Alberto Ribolla (Lega) preferirebbe di no, i civici non convincono un granché, mentre Alessandra Gallone metterebbe d’accordo tutti, tranne Ceci che se la prenderebbe con effetti difficili da valutare? Serve qualcuno che si assuma la responsabilità di decidere. Evidentemente, per chi vede le cose da fuori città, non c’è fretta. «Un mese, un mese e mezzo», è il pronostico di Mariastella Gelmini sul tempo necessario per avere un nome.
Sul fronte opposto, il nuovo commissario della Lega di Bergamo, Giulio De Capitani, mantiene un silenzio da filosofo scettico: non risponde né alle telefonate né ai messaggi dei giornalisti. Pur non essendo chiaro quale sia, deve trattarsi di sicuro di una strategia di comunicazione politica. Il risultato è che i tanti sostenitori, pronti a muoversi per fare campagna, aspettano un segnale da settimane, ma più di uno ha cominciato a spazientirsi, per non dire ad annoiarsi. Perché il dubbio è che i partiti, a iniziare dalla Lega, dopo 5 anni di dichiarazioni di fuoco contro Gori, non è che muoiano dalla voglia di farla, questa campagna. Sarà che diversi tra i papabili cittadini (Belotti, Ribolla, Gallone, Benigni) il 4 marzo sono entrati in Parlamento? Sarà di sicuro una coincidenza. Meglio comunque di dover pensare che il candidato di Bergamo venga indicato per esclusione rispetto alle scelte in altre città, non solo lombarde: quella non sarebbe una gran premessa rispetto a un’eventuale prossima amministrazione di centrodestra.