Tra le peggiori rispetto ai top club europei

La premessa è che il gioco voluto da Gian Piero Gasperini, un uno contro uno portato all’estremo, permette all’Atalanta di recuperare spesso palla vicino alla porta avversaria, ed essere quindi molto pericolosa, ma una volta saltato anche solo un ingranaggio della macchina, sono dolori. È il motivo per cui nonostante i nerazzurri abbiano il terzo maggior possesso palla in A (56%, dietro a Inter e Juve al 56,2% e 56,1%) hanno anche la seconda difesa più battuta nei cinque campionati maggiori (Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania), considerando le squadre in zona Europa. Peggio dei bergamaschi (34 reti subite in 24 partite), solo il Leverkusen (32 gol in 22 gare), quinto in Bundesliga.

Che ci sia qualcosa da sistemare nella fase difensiva lo dicono i numeri. Al netto degli errori individuali come quelli commessi sabato sera contro il Milan da Berisha (nella foto, l’uscita scellerata in occasione del secondo gol di Piatek) e da Hateboer (rinvio sciatto sui piedi di Calhanoglu il quale poi ha calato il tris che ha ucciso il match). In che modo intervenire? Abbassando il livello di pressione e, quindi, snaturando quella che ormai è diventata una filosofia più che un modo di intendere il gioco? O tenendo sulla corda i singoli interpreti, insistendo su questo modo di stare in campo? Al Gasp l’ardua sentenza.