Rallentano tutte La classifica rimane ok
Il mucchio selvaggio — sette squadre in corsa per un posto in Europa, dal Milan dei 42 punti alla Sampdoria dei 33 — non è necessariamente un male. Certo, da un lato, l’avere più concorrenti che ambiscono a uno stesso premio diminuisce la possibilità dei singoli di acchiapparlo.
Ma dall’altro, la corsa affollata non può essere fluida e, come nel ciclismo, è difficile che uno possa andarsene in fuga senza che ci sia qualcun altro che si metta a ruota, ricompattando il gruppone. A maggior ragione visto che non c’è nessuno, in questo pool di formazioni, che sembra avere la forza di spingere forte sui pedali. Compreso quel Milan corsaro a Bergamo. Perché i rossoneri hanno impostato una partita incentrata sulle ripartenze, affidandosi alla verve di Piatek che non potrà essere eterna. A meno di trovarsi di fronte a un nuovo Messi o Cristiano Ronaldo...
L’ultima giornata è stata un esempio chiarissimo. L’Atalanta di Gasperini ( foto) perde in casa e, al termine del resto delle gare, si trova nella stessa posizione ricoperta alla vigilia della sfida con la squadra di Gattuso. Passi falsi, quindi, sono concessi a questo punto del campionato, quando mancano ancora 14 partite. Lo saranno meno quando ci si avvicinerà al traguardo finale.