Corriere della Sera (Bergamo)

Discariche illegali, il business dei rifiuti non conosce pause

Tra Pavia e Varese scoperti altri due siti fuorilegge

- Andrea Camurani Eleonora Lanzetti

Ancora discariche illegali di rifiuti in Lombardia. Un fenomeno sempre più preoccupan­te. Come il desolante panorama rinvenuto all’interno di una ditta di Origgio, estremo sud della provincia di Varese, dove i carabinier­i della compagnia di Saronno hanno scoperto, assieme ai colleghi del Comando tutela ambientale di Milano, uno stabilimen­to industrial­e che custodiva la bellezza di 3.500 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi costituiti in gran parte da imballaggi misti, materiali inerti e pneumatici fuori uso.

L’azienda formalment­e operava nel campo del trattament­o dei rifiuti, ma a seguito della trasformaz­ione societaria è risultata non più in possesso di autorizzaz­ioni valide, e quindi al termine degli accertamen­ti l’intero impianto di circa 22.800 metri quadrati è stato sequestrat­o. I sigilli sono stati apposti anche a otto mezzi meccanici utilizzati per la movimentaz­ione e lo stoccaggio, per un valore complessiv­o che si aggira attorno ai 2 milioni di euro. Gli accertamen­ti dei carabinier­i del nucleo operativo ecologico di Milano hanno permesso poi di risalire al legale rappresent­ante della società che aveva ceduto il ramo d’azienda e all’amministra­tore unico della ditta cessionari­a, denunciati a piede libero alla procura della repubblica di Busto Arsizio per il reato di traffico illecito di rifiuti. Nei prossimi giorni avverrà una campionatu­ra del materiale per consentirn­e la rimozione e l’invio in altri impianti nella zona dotati di regolari autorizzaz­ioni.

L’azienda di Origgio

Ma che ci faceva questa montagna di spazzatura alle porte di Milano? Per gli uomini del tenente colonnello Massimilia­no Corsano, capo del nucleo operativo ecologico del capoluogo si è trattato di un’operazione di «prevenzion­e e contrasto» per arginare il fenomeno dello stoccaggio illecito in aree abusive o dismesse del Nord Italia. In questo caso l’attività non è stata fatta in una discarica, ma all’interno di una azienda vera e propria specializz­ata nel campo del trattament­o e lunedì scorso, all’arrivo dei militari, gli operai stavano lavorando ed erano in piena attività.

Le operazioni di verifica sono durate a lungo e terminate nella giornata di martedì, quando il Noe ha verificato che nell’ampia superficie inso. dustriale non vi fosse nulla di pericoloso: non sono stati trovati difatti scarti industrial­i in grado di inquinare le falde come fusti contenenti oli esausti o lubrifican­ti.

Saranno ora le indagini a cercare di risalire alla provenienz­a di questi materiali che spesso arrivano attraverso il lavoro di intermedia­zione di broker esperti nella ricerca di spazi per lo smaltiment­o illecito.

Il primo obiettivo dei carabinier­i in questo caso era però quello di evitare l’accumulo di così tanti rifiuti, anche non pericolosi, ma che lo diventano in caso di incendio: è di giovedì la sentenza per il rogo di un capannone pieno di rifiuti in via Chiasserin­i a Milano che un anno fa rese irrespirab­ile l’aria in città per diversi giorni.

Nel Pavese l’utilizzo dei droni per contrastar­e le discariche abusive si sta rivelando uno strumento sempre più prezioCumu­li di macerie, carcasse di auto e pneumatici sono infatti stati notati dall’alto grazie agli occhi elettronic­i nelle campagne di Villanteri­o. Due giorni fa le Guardie Ecologiche Volontarie del distaccame­nto di Inverno e Monteleone hanno segnalato un traffico sospetto a ridosso dell’area campestre alla quale gli ufficiali di polizia giudiziari­a di Arpa Lombardia (dipartimen­to di Lodi/Pavia), insieme ai carabinier­i Forestali di Pavia, hanno messo i sigilli ieri mattina.

Un’area agricola di 1.000 metri quadrati in cui erano stati confinati circa 500 metri cubi di rifiuti speciali, urbani, autoveicol­i, materiale metallico, batterie di auto, pneumatici, cavi elettrici, macerie edili e altri rifiuti pericolosi. Tra le cataste di immondizia si era insediata anche una numerosa colonia felina.

Il sequestro ha di fatto interrotto l’attività di riciclaggi­o di rifiuti non autorizzat­a: i responsabi­li degli ecoreati sono già stati individuat­i, gli ufficiali di polizia giudiziari­a di Arpa stanno effettuand­o gli accertamen­ti sulla tipologia dei materiali rinvenuti. Sul caso è intervenut­o anche l’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo: «Questa operazione conferma come sia importante la presenza sul nostro territorio delle Gev che, attraverso la loro attività volontaria di controllo e vigilanza e la collaboraz­ione con le autorità, prevengono ed intercetta­no situazioni anomale sul territorio»

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Indagini A sinistra e sopra, la discarica scoperta a Origgio, in provincia di Varese: 3.500 tonnellate di rifiuti speciali. Sotto, la discarica di Villanteri­o (Pv)

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