Discariche illegali, il business dei rifiuti non conosce pause
Tra Pavia e Varese scoperti altri due siti fuorilegge
Ancora discariche illegali di rifiuti in Lombardia. Un fenomeno sempre più preoccupante. Come il desolante panorama rinvenuto all’interno di una ditta di Origgio, estremo sud della provincia di Varese, dove i carabinieri della compagnia di Saronno hanno scoperto, assieme ai colleghi del Comando tutela ambientale di Milano, uno stabilimento industriale che custodiva la bellezza di 3.500 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi costituiti in gran parte da imballaggi misti, materiali inerti e pneumatici fuori uso.
L’azienda formalmente operava nel campo del trattamento dei rifiuti, ma a seguito della trasformazione societaria è risultata non più in possesso di autorizzazioni valide, e quindi al termine degli accertamenti l’intero impianto di circa 22.800 metri quadrati è stato sequestrato. I sigilli sono stati apposti anche a otto mezzi meccanici utilizzati per la movimentazione e lo stoccaggio, per un valore complessivo che si aggira attorno ai 2 milioni di euro. Gli accertamenti dei carabinieri del nucleo operativo ecologico di Milano hanno permesso poi di risalire al legale rappresentante della società che aveva ceduto il ramo d’azienda e all’amministratore unico della ditta cessionaria, denunciati a piede libero alla procura della repubblica di Busto Arsizio per il reato di traffico illecito di rifiuti. Nei prossimi giorni avverrà una campionatura del materiale per consentirne la rimozione e l’invio in altri impianti nella zona dotati di regolari autorizzazioni.
L’azienda di Origgio
Ma che ci faceva questa montagna di spazzatura alle porte di Milano? Per gli uomini del tenente colonnello Massimiliano Corsano, capo del nucleo operativo ecologico del capoluogo si è trattato di un’operazione di «prevenzione e contrasto» per arginare il fenomeno dello stoccaggio illecito in aree abusive o dismesse del Nord Italia. In questo caso l’attività non è stata fatta in una discarica, ma all’interno di una azienda vera e propria specializzata nel campo del trattamento e lunedì scorso, all’arrivo dei militari, gli operai stavano lavorando ed erano in piena attività.
Le operazioni di verifica sono durate a lungo e terminate nella giornata di martedì, quando il Noe ha verificato che nell’ampia superficie inso. dustriale non vi fosse nulla di pericoloso: non sono stati trovati difatti scarti industriali in grado di inquinare le falde come fusti contenenti oli esausti o lubrificanti.
Saranno ora le indagini a cercare di risalire alla provenienza di questi materiali che spesso arrivano attraverso il lavoro di intermediazione di broker esperti nella ricerca di spazi per lo smaltimento illecito.
Il primo obiettivo dei carabinieri in questo caso era però quello di evitare l’accumulo di così tanti rifiuti, anche non pericolosi, ma che lo diventano in caso di incendio: è di giovedì la sentenza per il rogo di un capannone pieno di rifiuti in via Chiasserini a Milano che un anno fa rese irrespirabile l’aria in città per diversi giorni.
Nel Pavese l’utilizzo dei droni per contrastare le discariche abusive si sta rivelando uno strumento sempre più prezioCumuli di macerie, carcasse di auto e pneumatici sono infatti stati notati dall’alto grazie agli occhi elettronici nelle campagne di Villanterio. Due giorni fa le Guardie Ecologiche Volontarie del distaccamento di Inverno e Monteleone hanno segnalato un traffico sospetto a ridosso dell’area campestre alla quale gli ufficiali di polizia giudiziaria di Arpa Lombardia (dipartimento di Lodi/Pavia), insieme ai carabinieri Forestali di Pavia, hanno messo i sigilli ieri mattina.
Un’area agricola di 1.000 metri quadrati in cui erano stati confinati circa 500 metri cubi di rifiuti speciali, urbani, autoveicoli, materiale metallico, batterie di auto, pneumatici, cavi elettrici, macerie edili e altri rifiuti pericolosi. Tra le cataste di immondizia si era insediata anche una numerosa colonia felina.
Il sequestro ha di fatto interrotto l’attività di riciclaggio di rifiuti non autorizzata: i responsabili degli ecoreati sono già stati individuati, gli ufficiali di polizia giudiziaria di Arpa stanno effettuando gli accertamenti sulla tipologia dei materiali rinvenuti. Sul caso è intervenuto anche l’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo: «Questa operazione conferma come sia importante la presenza sul nostro territorio delle Gev che, attraverso la loro attività volontaria di controllo e vigilanza e la collaborazione con le autorità, prevengono ed intercettano situazioni anomale sul territorio»