Corriere della Sera (Bergamo)

La fontana trionfa online La Carrara sotto silenzio

- Simone Bianco

Cosa mette d’accordo i bergamasch­i? La Fontana del Delfino. Ha preso 400 mila clic. L’attenzione invece sembra scendere, tra i consiglier­i comunali, quando si parla di Carrara.

Cosa unisce i bergamasch­i di pianura e di montagna, di città e di campagna? L’Atalanta? Sì, a San Siro per la Champions erano quasi 25 mila. La polenta? Certo, piace a quasi tutti. Se però guardiamo ai numeri, che non mentono mai, c’è una sola risposta possibile: niente risveglia lo spirito di comunità locale come la Fontana del Delfino. Più di 400 mila voti ne hanno decretato il successo nel concorso online lanciato da un marchio di saponi e dentifrici, che ora a sue spese realizzerà il restauro della fontana. Non importa se molti nemmeno sanno dove sia (è a Pignolo). Riscaldati dagli appelli delle istituzion­i e dai rimbalzi social della gara con altri monumenti di altre città, come un sol dito, un esercito di bergamasch­i è entrato nel sito del concorso e ha cliccato per la vittoria. In pratica, un bergamasco su tre avrebbe votato, armato di smartphone o di mouse. O vogliamo pensare che qualcuno abbia votato 2, 10 o magari 1.000 volte (bastava cancellare la cronologia, una cosa che sa fare qualunque quattordic­enne)? In ogni caso, non guardiamo ai dettagli, il gioco si era fatto duro, da Torino era scesa in campo la sindaca Chiara Appendino, chiedendo ai propri concittadi­ni di sostenere il restauro della statua di Artemide a Palazzo Reale: per quanto i torinesi si siano accaniti con i clic (oltre 375 mila alla fine), si sono dovuti inchinare alla tenacia bergamasca. La cosa più sorprenden­te è la promessa dell’azienda che ha lanciato il concorso: i lavori si chiuderann­o, annunciano, entro gennaio 2020. Se così fosse, sarebbe un miracolo amministra­tivo e un bel regalo per un angolino suggestivo di Bergamo. Può essere che si tratti di un risultato dovuto alle dinamiche social e al campanilis­mo, più che all’amore per i monumenti locali, ma è un bel risultato. Anche in termini di attenzione. La stessa attenzione che è molto più difficile destare nei consiglier­i comunali della città quando si parla dell’Accademia Carrara. Giovedì sera, in commission­e a Palazzo Frizzoni, era in discussion­e un aumento dei contributi comunali per la pinacoteca. Sono 220 mila euro annui in più (sui 650 iniziali), per far fronte a una crescita generale dei costi. È vero che, d’altra parte, aumentano anche gli sponsor privati, che sostengono soprattutt­o le mostre. Ciò che è più stupefacen­te è come la discussion­e su un punto centrale per il destino culturale (e turistico) della città sia volato via in pochi minuti, tra le frasi fatte di chi annunciava voti favorevoli per «un fiore all’occhiello della città». Ovvio. Ma qualcuno tra i consiglier­i ha letto i bilanci della Fondazione Carrara e i dati sui visitatori? Ci si è chiesti perché, tolte le mostre, d’estate, quando la città è invasa dai turisti, a visitare il museo ci vadano poco più di 2 mila persone al mese? Può essere che i consiglier­i (di maggioranz­a e di opposizion­e) avessero già tutte le risposte. Oppure, forse, erano molto occupati a sostenere la cultura con gli smartphone.

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Luoghi d’arte In alto, la Fontana del Delfino. Sotto, l’Accademia Carrara

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