La musicologa e l’Ange de Nisida: scommessa vinta
«L’Ange de Nisida», un caso particolare. Era nota l’esistenza di quest’opera di Gaetano Donizetti e dei suoi materiali, conservati alla Bibliothèque Nationale de France, ma si temeva non fosse eseguibile: forse troppe lacune nella partitura autografa, mai rappresentata, mai stampata e per lo più confluita in «La Favorite», successivo titolo donizettiano.
Ricostruirla? Una scommessa vinta da Candida Billie Mantica. Ricercatrice all’University of Southampton, nei 5 anni di dottorato ha messo mano tra gli scaffali di biblioteche e dell’Archives National parigini e tra quelli della Public Library di New York per portare a termine il dottorato. Risultato: oltre il 95% della musica donizettiana è stata «ricucita».
Dell’opera, composta per il Théâtre de la Renaissance nel 1839, ma mai andata in scena per la chiusura del teatro nel 1840, «sono pervenute solo le pagine autografe donizettiane. Non fu stampato neppure il libretto, di cui si trovano alcuni manoscritti nell’archivio di Parigi — racconta la musicologa —. Grazie alla bozza autografa di uno dei librettisti ho ricostruito l’ordine delle pagine musicali, perché Donizetti smembrò la partitura dell’Ange de Nisida quando capì che non sarebbe stata più eseguita e ne usò delle parti per La Favorite, il cui autografo è perduto. È in mano a un privato, ma una copia è consultabile su di un microfilm in bianco e nero, conservato a New York».
Mantica esegue un lavoro sartoriale: integra le pagine dell’Ange, conservate a Parigi, con quelle de La Favorite, decifrandone lo strato originario, sovrascritto dalle correzioni successive: «Andava ricostruito un mosaico, la cui guida è stata il libretto». Nel puzzle musicale l’opera, oggi ricostruita, «è stata scritta in un momento particolare della vita del compositore — spiega la studiosa —. Trasferendosi nella capitale europea, sperimentò un linguaggio musicale che combinava tradizione italiana e francese, rappresentando il carattere internazionale della Parigi di metà dell’Ottocento, riscontrabile nei titoli viennesi successivi, Linda di Chamounix e Maria di Rohan».
L’Ange de Nisida, ascoltata lo scorso anno in forma di concerto a Londra, sarà eseguita per la prima volta in forma scenica il 16 e 21 novembre, nel cantiere dello stabile cittadino, per il festival Donizetti Opera. Si assisterà a una produzione con la regia di
Francesco Micheli e la direzione di Jean-Luc Tingaud, con musica donizettiana. «Alla fine del lavoro di ricerca, è stato ricostruito il 95% della partitura originaria, che si ascolterà a Bergamo — prosegue Mantica —. I passaggi di recitativo mancanti, perduti nell’assemblare le pagine per La Favorite, saranno invece mimati, per sottolineare che l’opera non è compromessa nella sua compiutezza. Mentre quattro pezzi, dall’orchestrazione incompiuta, sono stati ultimati dal compositore Martin Fitzpatrick».
In scena Sylvia, vittima dei giochi di potere tra chiesa e Regno di Napoli, diventando la favorita di re Fernando d’Aragona, combattuto tra doveri istituzionali e vita privata, Leone, innamorato e contraccambiato da Sylvia, incarnazione degli slanci amorosi, e don Gaspar, il macchinatore del dramma.
Città Alta Le prime prove aperte dell’Ange de Nisida saranno domani alle 15 in Casa Suardi