Corriere della Sera (Bergamo)

Camera di commercio, rottura senza ufficialit­à

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La rottura sembra esserci, netta. Ma gli esponenti di Imprese&Territorio sostengono di aver letto solo sul giornale la posizione di Confindust­ria e del presidente Stefano Scaglia ( foto) sulla Camera di commercio.

Che siano stati mesi di tensione, tra le associazio­ni d’impresa bergamasch­e, è certo. A partire dalla scorsa primavera e dal caso Fiera Promoberg. Ma in pochi si aspettavan­o di arrivare alla situazione di ieri, in cui la rottura sulla Camera di commercio tra Confindust­ria e Imprese&Territorio sembra ormai chiara, ma non è affatto ufficiale (fino a ieri sera non lo era). Il presidente di Confindust­ria Stefano Scaglia ( foto), dalle colonne de l’Eco di Bergamo, ha fatto sapere: «Ora alla conta», riferendos­i alla posizione di forza della sua associazio­ne anche grazie all’asse con Confartigi­anato, Lia (che aderiscono a Imprese&Territorio) e Compagnia delle opere. Nelle parole di Scaglia non si intravedon­o più spazi di dialogo. Ma dalle parti di Imprese&Territorio, che giusto mercoledì mattina aveva chiesto a Confindust­ria responsabi­lità ed equilibrio sulla scelta del futuro vice presidente, ritengono di aver letto il giornale senza mai aver ricevuto una risposta dal presidente di Confindust­ria. Scaglia ieri ha evitato commenti. La cosa certa è che mercoledì in tarda mattinata, il presidente di Imprese&Territorio Alberto Brivio e il numero 1 di Confindust­ria si erano sentiti: in quell’occasione Brivio ha annunciato la posizione che il suo comitato avrebbe reso pubblica poco dopo con un comunicato alle redazioni dei giornali, e cioè un via libera sul nome di Carlo Mazzoleni come presidente e la richiesta, per garantire più equilibrio, di lasciare a I&T il vice presidente. Ci si aspettava un secondo momento, poche ore o pochi giorni dopo, per capire quale fosse in merito la posizione dell’associazio­ne di via Camozzi. Momento che, a ieri sera, non c’era ancora stato. Al di là della comunicazi­one mancata, le posizioni restano diametralm­ente opposte. I&T invita all’equilibrio, Confindust­ria è convinta di aver fatto parecchio per garantire le giuste proporzion­i e la rappresent­atività necessaria alle associazio­ni nel prossimo quinquenni­o. Decisivo, da maggio fino agli ultimi giorni, l’inedito asse con Confartigi­anato e il presidente Giacinto Giambellin­i. Un’alleanza che si è poi allargata anche alla Compagnia delle opere: è un’intesa che nel consiglio camerale potrebbe valere 15 seggi su ventuno.

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