Corriere della Sera (Bergamo)

Gasp, la lezione ai baby tifosi

Gasperini ha risposto alle domande dei piccoli tifosi a Oriocenter «Giocate e divertitev­i: alla vostra età giravo sempre con la palla sotto braccio»

- di Federico Fumagalli

«Mister, ce l’hai un cane?». È una delle domande fatte a Gian Piero Gasperini ieri a Oriocenter. L’allenatore atalantino ha incontrato i giovani tifosi e risposto alle loro curiosità, trovando il modo anche di parlare di calcio: «Contro il City martedì la partita più dura perché il Manchester può vincere la Champions. Zapata? Fuori per tre settimane».

È già Natale? Non proprio, non ancora... Eppure un signore (molto affabile, per l’occasione) dalla chioma bianca, risponde alle letterine di tanti bambini. Due indizi non fanno una prova. Gian Piero Gasperini non è Babbo Natale. È sbarbato e ha un fisico molto più esile. Per il resto, a Oriocenter l’allenatore catalizza l’attenzione dei più piccoli. Per loro, il centro commercial­e ha organizzat­o l’evento che ieri, giorno del 112esimo compleanno dell’Atalanta (per cui il mister chiede «un bell’applauso»), si è di gran lunga imposto sugli altri intratteni­menti. Di questi tempi, un autografo e una foto con Gasp valgono più della coda per provare il nuovo smartphone, o di un biglietto per il disneyano «Maleficent».

Gasperini si presenta così: «Sono contentiss­imo, è una bellissima serata». Scherza sui suoi, perdonatis­simi, dieci minuti di ritardo: «Ho fatto un po’ tardi, scusate. È colpa dei giocatori che vogliono sempre allenarsi». L’ospite d’onore interagisc­e volentieri con i mini striscioni, esposti dai mini nerazzurri. A quello che recita: «Con Gasperini al comando, tutto bene ... stiamo sognando?», la risposta è: «Non stiamo sognando. Ci diamo i pizzicotti, ma è tutto vero. Abbiamo una bellissima squadra e giocatori forti. Ora lo possiamo dire». Ammette Gasp, che aizza il gruppo di bimbi e ragazzini, seduti di fronte a lui sul manto d’erba. Artificial­e, ma suggestivo: «Voi rappresent­ate l’energia, che ci spinge a fare sempre meglio». Il consigli (calciofili) alle nuove generazion­i? «Bisogna giocare e divertirsi. Io da piccolo giravo sempre con la palla sotto il braccio. Addirittur­a scambiai i pattini che mi aveva regalato mia nonna, per un pallone da calcio». E ancora: «La squadra del cuore resta per tutta la vita. Comunque vada, non si cambia». Facilmente, gli daranno ascolto.

Poi, il tecnico inizia a rispondere alle domande del giovane pubblico, scritte su cartoncini ad hoc, rigorosame­nte nerazzurri e con stemma della Dea. «L’avversario più forte del girone di Champions?», facile quesito: «Lo incontriam­o martedì. Il Manchester City può vincere la Champions League. Ma quando affronti i migliori, è sempre bello — continua Gasperini —. E non hai niente da perdere». Le curiosità: «Il dialetto bergamasco? Sono negato a parlarlo ma, dopo tre anni e mezzo, un po’ lo capisco. Dovrei fare un corso». Per il momento, Gasperini si destreggia piuttosto bene in un grande classico: «Mola mia!». Gelosissim­o della sua vita famigliare, davanti alla richiesta di Pietro, «ce l’ha un cane?», devia dalla consuetudi­ne: «Non ce l’ho, però i cani mi piacciono moltissimo. Ne ho sempre desiderato uno, ma sono spesso via per lavoro e mia moglie ne ha un po’ paura — prosegue —. Da bimbo, mio figlio l’aveva promesso: quando mi sposerò, per prima cosa prenderò un cane. Così ha fatto».

Tornando al calcio: «Ci aspetta un nuovo mini ciclo di sette partite (prima della pausa di novembre, ndr). Il primo è stato eccellente — prosegue —. Questo è più difficile. Incontrere­mo il City, la Lazio, il Napoli...». Sul Gewiss Stadium: «La nuova curva mi sembra un’opera d’arte. Quando i lavori saranno conclusi, a Bergamo, dopo le Mura e l’aeroporto», in classifica di prestigio, «verrà lo stadio». La città adottiva è ormai radicata nel cuore piemontese dell’uomo venuto da Grugliasco: «La cittadinan­za bergamasca è stato un regalo. Ne vado molto orgoglioso». Il domandone arriva da Ettore, nove anni tra pochi giorni. Con furbizia da navigato reporter, a margine della foto, il piccolo «abbonato» atalantino picchietta con la mano sulla spalla del mister: «Zapata, quando rientra dall’infortunio?», gli chiede. «Ne avrà per tre settimane», gli risponde. Ettore è contento di tanta attenzione. L’allenatore un po’ meno, per cotanta assenza, del suo implacabil­e bomber. Troverà un’alternativ­a? Probabile. Gasperini è abituato alle magie. Anche quando non è Natale.

❞ Gewiss La nuova Curva sembra un’opera d’arte, chissà quando la ristruttur­azione dello stadio sarà ultimata

❞ Passione Da bambino scambiai i pattini che mi aveva regalato nonna per un pallone da calcio Gian Piero Gasperini

Sul bomber Il piccolo Ettore gli chiede di Zapata: «Rientrerà tra tre settimane»

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Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, ieri ha incontrato i piccoli tifosi a Oriocenter e ha risposto alle loro domande. Il prossimo impegno per l’allenatore dei nerazzurri è domani pomeriggio all’Olimpico contro la Lazio
Sorrisi Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, ieri ha incontrato i piccoli tifosi a Oriocenter e ha risposto alle loro domande. Il prossimo impegno per l’allenatore dei nerazzurri è domani pomeriggio all’Olimpico contro la Lazio

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