Mezzi rubati e guarnizioni Inchiesta sui fondali
Sebino, il nodo delle bonifiche
Icarabinieri hanno trovato furgoni rubati, automobili, residuati bellici nel lago. A Tavernola, e tra Castro e Riva di Solto. La Procura ha aperto un’inchiesta per reati ambientali. Campioni di acqua e fanghi sono stati inviati a diversi laboratori, per capire se c’è inquinamento. Intanto, si pone il nodo delle eventuali bonifiche. Il sindaco di Tavernola è andato al ministero, dove gli hanno risposto che la competenza è della Regione.
Tavernola, Castro e Riva di Solto: due settimane di immersioni dei carabinieri Aperto un fascicolo per reati ambientali. Sotto analisi l’acqua e i fanghi
Lì sotto nel lago, la visibilità è pessima. Nelle due settimane di perlustrazioni, i carabinieri con i subacquei di Genova hanno dovuto faticare non poco per individuare i punti esatti, e documentare quale e quanta roba ci sia sui fondali. Due targhe, però, si sono viste bene. Appartengono a due autocarri, quelli tipici dei muratori, che risultano rubati.
Sono solo alcuni dei misteri custoditi dall’acqua probabilmente da decenni, in un’epoca in cui sbarazzarsi di refurtiva o rifiuti dalle sponde del lago era evidentemente più facile. Scarti di guarnizioni, carcasse di automobili, residuati bellici. A Tavernola ma anche più a nord, tra Castro e Riva di Solto, i carabinieri si sono immersi in almeno otto punti. Ora quei materiali non sono più solo oggetto delle leggende dei pescatori o della gente del Sebino. Nemmeno della curiosità dei subacquei, che li hanno filmati e messi in rete. È tutto documentato dai carabinieri e oggetto di un’inchiesta della procura, che ha aperto un fascicolo per reati ambientali.
Molto sarà prescritto, sono trascorsi troppi anni per trovare un colpevole da mandare a processo. C’è però anche il presente da scandagliare. I carabinieri hanno prelevato campioni di acqua e limo in diversi punti, e li hanno consegnati all’Arpa ma anche a diversi laboratori. Si procede con analisi comparate. Il compito è stato affidato anche a un laboratorio di un’altra regione come accertamento irripetibile. Per questo motivo, oltre che al Comune di Tavernola, anche a quelli di Parzanica, Montisola e Predore è stata spedita la notifica di un’indagine in corso. Se vogliono, potranno partecipare come parti offese. Loro e i loro cittadini. Offesi da chi, per ora resta un punto interrogativo. Il fascicolo è a modello 44, a carico di ignoti. Gli esiti delle analisi indicheranno se il lago è inquinato e da quali sostanze. Nel caso lo sia, si indagherà sull’origine, valutando quello che c’è già e quello che arriva nel lago.
Dal punto di vista giuridico, non è detto che si possa accertare eventuali responsabilità. Una cosa, però, è chiara. L’intervento dei carabinieri e della procura ha segnato una svolta. Indietro non si torna. Al contrario, se dovesse emergere che il lago è inquinato va deciso che cosa sia meglio fare, chi lo debba fare e pagare. È ancora tutto in sospeso, ma il sindaco di Tavernola Ioris Pezzotti si è mosso. È andato a bussare al ministero dell’Ambiente, dove gli hanno risposto che se non c’è un’emergenza fondi da Roma non ce ne sono. Lui per primo, perché tutto è partito da Tavernola con il ritrovamento della Ford Fiesta di Rosario Tilotta, scomparso nel 2004, con dentro un cadavere.
A novembre torneranno i palombari della Marina militare che all’inizio di settembre erano arrivati per recuperare l’auto. Con loro ci sarà anche l’Esercito. Bonificheranno i tre siti dove sono stati trovati bombe da mortaio, bombe da fucile, proiettili di medio calibro e mine anticarro. Molto materiale è di fabbricazione inglese. Sempre in zona Tavernola, è stata individuata una montagna di scarti di guarnizioni. Alcune hanno il marchio, appartiene a due ditte che ormai non esistono più. Ai carabinieri erano arrivate anche segnalazioni di altri siti sempre con scarti di gomma, ma nel momento di essere più preciso c’è chi ha fatto dietrofront. Più a nord, tra Castro e Riva di Solto è stato trovato un cimitero di automobili. Un cumulo di una trentina di mezzi e, in altri punti, due o tre vetture sparse. Sono talmente tante che distinguerle sott’acqua non è semplice. Anche molte di queste saranno vecchie. Alcune meno e lo indica un dettaglio ripreso dai subacquei: un adesivo sulla carrozzeria con quel www che per lo meno le colloca nell’era di Internet.
Mine anticarro Scoperti anche tre siti con bombe da fucile e da mortaio, e proiettili di fabbricazione inglese