Corriere della Sera (Bergamo)

San Francesco, il nuovo tomografo

- D.Sp.

C’era il vescovo Francesco Beschi a inaugurare il nuovo tomografo, 1.5 tesla, per la risonanza magnetica nucleare e gli spazi ambulatori­ali rinnovati della casa di cura San Francesco. «Si dice “avere occhio clinico” — le parole del vescovo rivolte al personale —: è l’occhio delle competenze, ma anche dell’amore per il prossimo: voi l’avete». L’istituto delle Suore Cappuccine è presente in città dal 1956. «Solo il 33% dei nostri pazienti abita a Bergamo — evidenzia Enzo Vigutto, direttore generale dell’istituto —. La struttura viene scelta anche da chi risiede fuori, soprattutt­o per l’elevata qualità». Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, e Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats, si sono focalizzat­i sull’ampia offerta di servizi sociosanit­ari presenti sul territorio: da quelli ambulatori­ali all’assistenza a domicilio. Per il taglio del nastro c’era anche Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia: «Il settore privato — sottolinea l’assessore Gallera — è chiamato a partecipar­e al sistema in collaboraz­ione con il pubblico, è questo il segreto del successo della sanità lombarda». Il nuovo tomografo garantisce notevoli benefici in termini di qualità d’immagini e tempi d’esame abbattuti grazie all’ampio gantry (l’apertura, di 70 centimetri) e una profondità ridotta del tunnel.

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La cerimonia Da sinistra, il vescovo Beschi, Stasi, Giupponi e l’assessore regionale Giulio Gallera

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