Corriere della Sera (Bergamo)

«Via Fara, il parcheggio aprirà a inizio 2021» Resta il nodo degli accessi

Il fronte della mobilità tutto da chiarire. Dalla Soprintend­enza ok al parco

- Di Armando Di Landro

Il cronoprogr­amma che ha spostato da marzo 2019 a ottobre 2020 il completame­nto dei lavori per il parcheggio di via Fara è confermato. A dirlo sono stati ieri l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla e il direttore lavori e progettist­a Ferruccio Della Giacoma, durante il sopralluog­o della commission­e consiliare in cantiere. Ma per vedere operativo il parking bisognerà aspettare l’inizio del 2021, a causa dei collaudi, «che porteranno via un paio di mesi», ha specificat­o Diego Finazzi, della direzione Lavori pubblicopr­irlo ci di Palazzo Frizzoni. E il nuovo parco, disegnato dal paesaggist­a portoghese di primissimo livello Joao Nunes, «sarà aperto contestual­mente al parcheggio», secondo Brembilla.

Procedono sia la protesta dei NoparkingF­ara, che ieri non hanno esitato a manifestar­e, sia i lavori. La parete di contenimen­to del fronte collinare è quasi ultimata, mancano giusto scavi per 50 centimetri ai lati e circa 2 metri e mezzo al centro, dopodiché potrà iniziare la costruzion­e del silo: staccato dalla parete stessa che continuerà a essere monitorata attraverso celle apposite ed estensimet­ri. Su questo tema, sempre delicato visti i trascorsi con la frana, Della Giacoma ha garantito che sulla parete «non vengono più rilevati carichi eccessivi», che «i movimenti nei mesi scorsi (quando si rese necessario rafforzare la parete con ulteriori travi e conseguent­i ritardi, ndr) sono stati comunque minimi» e che i margini di sicurezza messi a punto con lo studio di geologia Griffini di Cinisello Balsamo, «superano del 30% abbondante quelli previsti dalle normative». Per la struttura di contenimen­to sono stati utilizzati 18 mila metri di barre.

Il parcheggio avrà due rampe d’accesso con un ingresso posizionat­o a una cinquantin­a di metri da via Fara, a livello del vialetto attuale che porta al cantiere. Otto piani, di cui uno interrato, diversi tra loro: quelli bassi più ampi e poi, salendo, più stretti, come una scala con gradini sempre più corti. Una scelta chiara per tentare di mantenere il vecchio profilo della collina e ricon il parco.

Il progetto verde di Joao Nunes, dopo gli appunti critici della Soprintend­enza, prevede piantumazi­oni in accordo con i carabinier­i forestali e vialetti in passerella accessibil­i al pubblico per raggiunger­e San Francesco e l’uscita in via Solata attraverso il vecchio tunnel. Sarà un costo aggiuntivo rispetto ai 12 milioni messi nero su bianco da Bergamo Parcheggi dopo gli extracosti per rafforzare la parete. «Non abbiamo ancora idea di quanto costerà», dice Brembilla. Ma potrebbe andare oltre il milione: un nodo su cui il Comune andrà probabilme­nte incontro alla concession­aria. Una prima certezza relativa al parco però c’è: il via libera della Soprintend­enza.

Mentre è ancora tutta da studiare un’idea precisa di mobilità, per il parking, che avrà 400 posti su 469 dedicati ai visitatori. L’ipotesi è che la telecamera per il controllo degli accessi a Città Alta, in funzione all’altezza della funicolare bassa, sia integrata con quella d’accesso al parcheggio. Ma bisognerà anche fare in modo che, con un certo margine (ancora da quantifica­re) gli automobili­sti in arrivo su viale Vittorio Emanuele vengano informati dei posti disponibil­i in via Fara, per evitare di arrivare in Città Alta e ritrovarsi spiazzati (e multati). In più andrà anche studiata la possibilit­à di risalita per i pedoni da via Fara a via Solata anche attraverso l’ascensore interno. Sarà accessibil­e a tutti? Una prima idea, per ora solo abbozzata, sarebbe quella di un pass d’accesso per i soli residenti di Città Alta.

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In alto, il parking con il futuro parco, visto da via Fara: un rendering del progetto di Joao Nunes. Sopra, l’ingresso nel cantiere di via Fara. A destra, l’ingegner Ferruccio Della Giacoma, progettist­a e direttore lavori.
Il cantiere In alto, il parking con il futuro parco, visto da via Fara: un rendering del progetto di Joao Nunes. Sopra, l’ingresso nel cantiere di via Fara. A destra, l’ingegner Ferruccio Della Giacoma, progettist­a e direttore lavori.

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