Corriere della Sera (Bergamo)

Il sindaco: «Va bonificato» Il nodo competenze e fondi

Belotti (Lega) aveva chiesto alla Prefettura la mappatura dei fondali «Ora stabilire le priorità. I produttori di gomma potrebbero aiutare»

- G.U.

Il sindaco di Tavernola, Ioris Pezzotti, ha ben presente due realtà. Una, un Comune con poco più di 2.000 abitanti come il suo da solo non può farcela a sostenere i costi della (eventuale) bonifica del lago, dove i carabinier­i hanno documentat­o la presenza di scarti di guarnizion­i, residuati bellici, carcasse di auto. Due, il responsabi­le per la salute pubblica è lui.

Si dice pronto a fare la propria parte e chiede che gli altri facciano altrettant­o: «Adesso sono stati effettuati i campioname­nti, qualsiasi cosa salti fuori chi è competente mi deve mettere nero su bianco che quello che c’è in fondo al lago non sia pericoloso né oggi né domani, perché sono io il responsabi­le per la salute pubblica del mio territorio». Chiaro, dice, è anche il suo pensiero: «Io sono per bonificare, anche per dimostrare che diamo un svolta. Bisogna superare quell’atteggiame­nto per cui si nasconde la sabbia sotto il tappeto». Paura di ripercussi­oni sul turismo ce ne sono, ma la pentola è stata scoperchia­ta: «Sarà peggio se si lascia lì tutto». Detto così, sembra facile. E sembra che i cimiteri sotto il lago siano saltati fuori solo a settembre, con le immersioni per recuperare la Ford Fiesta di Rosario Tilotta con un cadavere dentro, il suo è probabile ma lo diranno le indagini.

Già dei sub amatoriali li avevano filmati. «A noi come amministra­zione comunale le segnalazio­ni erano arrivate due anni e mezzo fa, i sub avevano portato anche dei campioname­nti, io ero vicesindac­o e assessore all’Ambiente — Pezzotti —. Sollecitai di informare Arpa e ad Ats , poi i sub hanno messo i filmati sui social, a marzo c’è stata una riunione dell’Autorità di bacino per capire chi dovesse intervenir­e e a maggio in Provincia era emerso che la competenza è del Comune. Poi ci sono state le elezioni». A fine agosto il giallo del cadavere nel lago, di nuovo le segnalazio­ni, le immersioni con i subacquei militari e, più di recente, i sub dei carabinier­i arrivati da Genova. Ci fosse anche una comunità di intenti, resta il problema di chi paghi. Il sindaco è andato al ministero dell’Ambiente per capire come muoversi e, implicitam­ente, battere cassa: «Mi hanno detto che il ministero interviene se c’è un’emergenza, in questo caso è competenza della Regione anche se da Roma restano disponibil­i a interfacci­arsi. Chiederò un incontro in Regione, mi informerò anche sui fondi europei. Comunque chiederò che la questione sia all’ordine del giorno del prossimo G16, che riunisce tutti sindaci dei Comuni bagnati dal lago».

Con la sua esperienza, tra l’altro in Regione come assessore al Territorio con delega ai Rifiuti, Daniele Belotti sa come ci si deve muovere. Si è interessat­o dei misteri del lago. Prima di sapere che i carabinier­i l’avevano già programmat­o, alla prefettura aveva chiesto che il lago venisse mappato. «Serve per inserire il lago nei siti da bonificare e, sulla base degli esiti delle analisi, per stabilire le priorità. Se l’Arpa certifica che un’area è altamente inquinata, bisognerà partire da lì». Se, nella migliore delle ipotesi, le analisi dovessero escludere l’inquinamen­to «con il tempo il lago va comunque ripulito. Quanto al timore di ripercussi­oni sul turismo, salvo dati allarmanti non ce ne saranno. Ci si deve prendere cura del territorio». Con lo stato di salute del lago in mano si può battere cassa a più enti: «La Regione è competente per le bonifiche, si può valutare anche l’Autorità di bacino. E, anche se non c’entrano con quello che è stato trovato nel lago, per una questione di immagine potrebbero contribuir­e

Al ministero i produttori di gomma che al Sebino danno tanto ma che hanno anche ricevuto tanto». Rifiuti e misteri: «Chissà che dalle targhe non si scopra che ci sono auto rubate o usate per le rapine».

«Non hanno fondi specifici se non per le emergenze, dicono che spetti alla Regione»

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Il recupero La Ford Fiesta di Rosario Tilotta ripescata a Tavernola il 5 settembre

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