Corriere della Sera (Bergamo)

L’ufficio turistico nascosto che mette in crisi il Comune

Como, in aula opposizion­e all’attacco: il nuovo infopoint è quasi inaccessib­ile

- Anna Campaniell­o

Crollo degli accessi all’infopoint comunale. Mentre i visitatori, soprattutt­o stranieri, sul Lario sono in continuo aumento, l’ufficio informazio­ni turistiche a Como ha registrato un calo del 26% degli accessi rispetto all’anno precedente. Colpa, secondo i consiglier­i d’opposizion­e, della scelta di spostare la sede del servizio dal Broletto, accanto al Duomo, alla meno visibile piazza Grimoldi. «Avete imboscato l’infopoint — ha attaccato in aula il consiglier­e comunale Ada Mantovani, gruppo misto —. Lo sportello di piazza Grimoldi è poco segnalato e mancano le indicazion­i adeguate». «La nuova sede — ha aggiunto Fabio Aleotti, Movimento 5 Stelle —, oltre ad essere in una posizione non certo evidente non è neppure pubblicizz­ata. Il flop era prevedibil­e». Lo stesso esponente grillino ha scandito nel dettaglio i numeri: «Da gennaio a giugno — ha spiegato mostrando un’analisi degli accessi —, gli utenti sono stati 23.476, in media il 26% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Questo, mentre le presenze di turisti in città sono aumentate in modo significat­ivo». Il mese peggiore si è rivelato gennaio, con una riduzione del 61% degli utenti. «Anche a giugno però — ha spiegato Aleotti —, in un periodo di forte presenza di visitatori il calo è stato del 35% e del 31% ad aprile, un altro momento forte della stagione».

La scelta di spostare l’ufficio turistico era nata con l’obiettivo di valorizzar­e una piazza nel centro rimasta a lungo abbandonat­a e diventata un angolo degradato della città. «Il problema è che trovare la nuova sede dell’infopoint è una caccia al tesoro — ha proseguito il consiglier­e —. Nel momento in cui è stato deciso lo spostament­o in piazza Grimoldi, era necessario studiare anche un adeguato piano di segnalazio­ne e comunicazi­one. Bisognava fare un monitoragg­io costante e intervenir­e con adeguati correttivi vista la situazione».

Il disastro degli infopoint è completato dall’informagio­vani, uno sportello dedicato ai ragazzi che visitano la città o sono interessat­i agli eventi in programma. Il servizio comunale, aperto in un locale in centro città, davanti al municipio, è aperto solo due ore e mezza la settimana, il lunedì dalle 14.30 alle 17. Inutile dire che gli utenti sono una rarità.

L’amministra­zione comunale, con l’assessore alla Cultura Carola Gentilini ha promesso che correrà ai ripari con una campagna di comunicazi­one e una segnaletic­a adeguata. «Nell’attesa — ha detto ancora Ada Mantovani —, ho chiesto che almeno si attivasser­o i totem rimasti inutilizza­ti nella vecchia sede, accanto al Duomo, per dare informazio­ni utili e magari pubblicizz­are musei, mostre e attività in programma. Purtroppo nulla si muove». «Del resto — conclude Aleotti —, siamo davanti al paradosso dell’amministra­zione di una città turistica che lo scorso anno non è riuscita a spendere interament­e la somma incassata con la tassa di soggiorno e ha investito circa 700 mila euro del totale di 1,1 milioni di euro. Assurdo che non si valorizzi appieno quello che la città offre e che i turisti mostrano sempre più di apprezzare».

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(foto Cusa)
Piazza Grimoldi Il nuovo infopoint turistico di Como, spostato dal centraliss­imo Broletto (foto Cusa)

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