Fatture false La Finanza sequestra auto e moto
Rovetta, l’indagine della Guardia di Finanza di Clusone nei confronti di un’azienda di recupero rottami
Accertamenti dei finanzieri di Clusone ( foto) in una ditta di recupero rottami di Rovetta. Alla fine il titolare è stato accusato di avere utilizzato fatture false per evadere 340 mila euro. Gli sono state sequestrati moto, auto e denaro per quella somma.
Hanno sequestrato metà della villa, quattro auto, due moto, conti correnti e quote societarie. Valore complessivo: 337.445,11 euro, cioè esattamente la somma che secondo i finanzieri il titolare di un’azienda di Rovetta avrebbe evaso grazie a un giro di fatture false.
L’indagato è Adamo Benzoni, 47 anni, dal 2009 titolare della Benzoni Ecosolution Srl, azienda di Rovetta fondata dal padre e attiva dal 1975 nella raccolta e nel recupero di materiali ferrosi e non ferrosi. Nei mesi scorsi la Tenenza di Clusone della Guardia di Finanza ha effettuato una verifica fiscale in azienda, scoprendo, secondo l’accusa, che vepo nivano utilizzate fatture per operazioni inesistenti al fine di frodare le imposte sui redditi e l’Iva.
All’interno della contabilità dell’azienda, cioè, sarebbero stati annotati documenti che attestavano l’acquisto di merci e in alcuni casi anche prestazioni di servizi. Ma le fatture erano state emesse da cinque aziende sparse per le province di Piacenza, Verona, Piacenza e Montichiari, che secondo gli inquirenti erano in realtà soltanto delle «cartiere». Ditte, cioè intestate a prestanome e prive di ogni tidi struttura se non quella necessaria a produrre le fatture fittizie che poi consentivano al destinatario di evadere le imposte. Secondo i finanzieri sarebbe stata infine constatata la contabilizzazione di fatture false per oltre un milione e 600 mila euro, che avrebbero consentito al titolare dell’azienda di evadere le imposte per un importo di 337 mila euro.
Al termine delle verifiche fiscali i finanzieri di Clusone hanno segnalato le violazioni tributarie all’Agenzia delle entrate e hanno denunciato all’autorità giudiziaria l’amministratore unico della società per «avere presentato dichiarazioni fiscali fraudolente, mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti». Nei guai sono finiti anche i cinque responsabili delle «cartiere», denunciati per l’emissione delle fatture false.
Il pm Emanuele Marchisio, titolare dell’indagine, ha poi ottenuto dal gip Marina Cavalleri il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni dell’indagato, anche «per equivalente» del profitto del reato tributario. Il che si è tradotto nella messa sotto sequestro di quattro automobili (una Lancia Delta 2.0 16v turbo, una Porsche Carrera 911 cabriolet, una Bmw 330D e una Peugeot Bipper), due moto (una Honda Rmh 400rx e una Ducati Multistrada 1200s), più la metà della villa di proprietà dell’imprenditore (il resto è intestato alla moglie), conti correnti societari e personali, e quote di due società. Il tutto appunto per un valore corrispondente all’ammontare complessivo delle tasse evase.
Il denaro è stato fatto confluire nel Fondo unico di giustizia e rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria insieme ai restanti beni sottoposti a sequestro. Per ora il difensore di Benzoni preferisce non rispondere all’accuse: «Prima —, spiega l’avvocato Domenico D’Arrigo di Brescia — vogliamo studiare la documentazione».