Corriere della Sera (Bergamo)

«Un pugno» Ma il fratello resta in cella

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Al giudice delle indagini preliminar­i ha detto di aver sferrato solo un pugno, a suo fratello minore, che però è stato trovato senza vita nell’appartamen­to di Rogno. Una versione poco credibile, smentita anche dall’autopsia, quella di Mohamed Mouhal, 37 anni, marocchino, che resta in carcere: il giudice non ha convalidat­o il fermo, non avendo rilevato il pericolo di fuga, ma ha disposto la custodia cautelare in cella. Mohamed ha spiegato di aver litigato con il fratello Hicham, di 34 anni, dopo averlo visto rompere una vetrinetta nell’appartamen­to di Rogno dove lo ospitava da quattro giorni. La vittima aveva il volto sfigurato dalle botte.

In carcere, dove resterà, il marocchino Mohamed Mouhal, 37 anni, sostiene di avere sferrato al fratello un unico pugno. Avevano litigato per una vetrinetta che dice di avergli visto rompere nell’appartamen­to a Rogno dove lo ospitava da quattro giorni.

Per gli inquirenti, può anche essere che quello sia stato il motivo della sua rabbia. Ma di sicuro Hicham, 34 anni e pesanti problemi di alcolismo, non è stato ucciso da un colpo e basta. Il medico legale, incaricato ieri dell’autopsia, ha confermato quello che già sembrava evidente. La vittima aveva il volto sfigurato, è morto per un’emorragia interna provocata dalle botte. E dunque, anche per il gip Massimilia­no Magliacani, trattasi di omicidio volontario con gravi indizi di colpevolez­za a carico del 37enne: sul dorso delle mani aveva ferite compatibil­i con i pugni sferrati, erano da soli in casa, i vicini li sentivano discutere spesso e, dagli accertamen­ti dei carabinier­i, ha tentato, seppure in modo alquanto maldestro di pulire il pavimento dal sangue del fratello.

Assistito dall’avvocato Cristina Maccari, Mohamed Mouhal ha reso spontanee dichiarazi­oni ammettendo la lite, il pugno e che entrambi avevano bevuto. Non è andato oltre. Ha quattro precedenti per guida in stato di ebbrezza, moglie e figli in Marocco. Quando il padre ha scoperto il cadavere, mercoledì pomeriggio, Mohamed ha atteso i soccorsi senza muoversi da casa e questo ha convinto il gip a non convalidar­e il fermo. A suo modo di vedere, non c’è pericolo di fuga. (mad.ber.)

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L’abitazione La palazzina in via Roma 19, a Rogno, dove è avvenuto l’omicidio, probabilme­nte martedì sera dopo una lite

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