Corriere della Sera (Bergamo)

Manutenzio­ni Ryanair Orio sempre più capitale

- Tiraboschi

La capacità di eseguire manutenzio­ni ordinarie sui Boeing raddoppier­à: ieri a Orio è stato inaugurato il terzo hangar al servizio degli aerei utilizzati da Ryanair, gestito dalla società Seas.

Gli irlandesi

«Non ci fermiamo qui, nel 2020 creeremo in Lombardia oltre 8 mila posti di lavoro indiretti»

Nel conciliabo­lo finale, è il direttore dell’area tecnica di Ryanair Karsten Muhlenfeld che parla fitto con il vice ministro dell’Economia e delle finanze, Antonio Misiani. Qualche minuto per uno scambio di opinioni sulla legge di bilancio e sugli incentivi per gli investimen­ti ambientali delle imprese messi a disposizio­ne dal governo italiano. Ryanair non ne può usufruire (rispondend­o al regime fiscale irlandese), ma non per questo le vicende ambientali sono meno attenziona­te. La compagnia, che sborsa all’anno 630 milioni di euro in tasse ambientali, è la più verde d’Europa, con 67 grammi di CO2 prodotti per persona al chilometro (contro i 120 di Lufthansa) e con l’obiettivo di ridurre, con l’ingresso dei nuovi aeromobili, il 16% di consumi di carburante e il 40% del rumore.

Un focus che il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha ben chiaro, perché la crescita della compagnia con 11,62 milioni di passeggeri solo su Orio, scalo che rappresent­a l’8% del Pil territoria­le, si compensi con l’impegno ambientale. «Non è un mistero che questo aeroporto insista su un’area molto urbanizzat­a e al di là di quello che possiamo fare noi come amministra­tori è fondamenta­le l’impegno assunto in prima persona dalle compagnie». Crescono le rotte di Ryan, che l’estate prossima sfiorerann­o quota 100, e in parallelo crescono anche gli hangar dentro cui i Boeing 737 e 800 di Ryan vengono ricoverati per le manutenzio­ni. Con l’inaugurazi­one ieri del «gemello» di quello realizzato nel 2016, e con l’altro preesisten­te acquisito nel 2018, gli hangar sono tre con una superficie complessiv­a di circa 10 mila metri quadrati ed un investimen­to da parte di Ryanair di 4,5 milioni (di cui 2,5 per l’ultimo hangar realizzato in soli 7 mesi, secondo i migliori criteri ergonomici).

Orio diventa così la più grande area manutentiv­a di Ryanair del Sud Europa a tutto beneficio di un’occupazion­e tecnico-ingegneris­tica che, negli ultimi anni, ha visto crescere in modo esponenzia­le Seas, l’azienda specializz­ata e certificat­a Enac che fa capo ad Alessandro Cianciarus­o: dai 10 tecnici manutentor­i ora lo staff operativo ne conta dieci volte tanti; un organico composto da ben 100 tra ingegneri e tirocinant­i che continuera­nno a crescere. «L’entrata in funzione del nuovo hangar ci permette di raddoppiar­e il numero delle manutenzio­ni di tipo A (sono controlli che si effettuano dopo un determinat­o numero di cicli, ndr)— afferma con malcelato orgoglio Cianciarus­o — che passano da una a due giornalier­e, con i turni lavorativi che pure raddoppian­o: da 364 a 728». In una parola: più lavoro per una realtà che ha costruito il suo successo conquistan­dosi la fiducia della compagnia irlandese. «Anche questa inaugurazi­one — ha rimarcato il neo presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, visibilmen­te emozionato in queste prime uscite — si inserisce nel quadro dei rapporti che sempre più stabilment­e intratteni­amo con Ryanair, con numeri che tutti conosciamo». Nel presente, ma non in quel futuro che mister Muhlenfeld ha ben chiaro in mente. «Creeremo nel 2020 oltre 8 mila posti di lavoro indiretti portando milioni di passeggeri in Lombardia. Non ci fermeremo qui, abbiamo contribuit­o a far diventare Orio il terzo aeroporto italiano».

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L’inaugurazi­one Il taglio del nastro del nuovo hangar nella mattinata di ieri

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