Corriere della Sera (Bergamo)

Prenotazio­ne passaporti: c’è un’inchiesta

L’ipotesi: accumulava­no posti usando nomi falsi Il commissari­ato di Treviglio inaugura il nuovo ufficio

- Pietro Tosca

Sito della polizia di Stato intasato a tal punto da non riuscire a prenotare un appuntamen­to per il rinnovo del passaporto? È successo a migliaia di bergamasch­i, ma a quanto pare la situazione non sarebbe da ricondurre a semplici problemi tecnici. Il commissari­ato di polizia di Treviglio ha segnalato in Procura un’agenzia di viaggi che, secondo gli elementi raccolti, aveva messo a punto uno stratagemm­a telematico per accaparrar­si le prenotazio­ni, tramite nomi falsi, e poi assegnarle ai clienti veri, a ridosso dell’appuntamen­to. La polizia è ora in attesa di una decisione della Procura sugli eventuali reati da contestare. E intanto, a Treviglio, è stato inaugurato il nuovo ufficio passaporti.

Ore e ore perse davanti al computer e tanto nervoso per tentare senza successo di prenotare l’appuntamen­to per il rinnovo del passaporto. Per mesi è stato il cruccio di migliaia di bergamasch­i che, quando si collegavan­o al sito messo a disposizio­ne dalla Polizia di Stato, trovavano l’agenda degli uffici bergamasch­i già satura. Ottenere il documento di viaggio era diventato un vero problema e in molti finivano per recarsi fuori provincia oppure ricorrevan­o a levatacce per collegarsi al sito della Polizia sperando di trovare posto. Si scopre ora, però, che il problema potrebbe essere collegato a precise violazioni: la Procura della Repubblica sta valutando eventuali rilievi penali.

Gli investigat­ori del commissari­ato di Treviglio avrebbero infatti accertato che il sistema non era saturo per semplici difficoltà tecniche: gli elementi raccolti dalla polizia portano a un’agenzia di viaggi gestita da italiani e specializz­ata nell’otteniment­o di documenti per stranieri che, attraverso uno stratagemm­a telematico, riusciva a occupare tutti gli spazi messi a disposizio­ne dall’ufficio passaporti. Il nome di ignari cittadini, una volta stabilito il loro codice fiscale grazie ad alcuni siti internet, sarebbe stato utilizzato per accaparrar­si prenotazio­ni, poi «girate» ai veri clienti cambiando il nominativo in prossimità dell’appuntamen­to.

I disagi, almeno al momento, sembrano risolti, come ha sottolinea­to il vice questore aggiunto Angelo Lino Murtas durante la cerimonia di inaugurazi­one, ieri mattina, dei nuovi uffici amministra­tivi del commissari­ato, in particolar­e per i passaporti.

La nuova sede è stata realizzata nei locali dell’ex farmacia comunale, che si trova al piano terra del commissari­ato. Si è chiuso così un iter durato 11 anni che, dopo una lunga fase di stallo, era stato rilanciato nel 2018 dall’azione bipartisan delle forze politiche cittadine: anche grazie al supporto dei parlamenta­ri bergamasch­i, la vicenda era stata portata all’attenzione del ministero degli Interni. I locali sono stati quindi concessi in comodato d’uso gratuito dall’amministra­zione comunale, che ha coperto i costi di allestimen­to insieme alla Cassa rurale e alla ditta A.P. Design, che ha poi eseguito i lavori.

«Gli uffici della polizia amministra­tiva — ricorda Murtas — non appaiono sui giornali per inchieste eclatanti, rimangono nell’ombra, ma sono essenziali per la vita del cittadino». «Uno dei miei primi incarichi — ha ricordato il questore Maurizio Auriemma — è stato la direzione di un ufficio di polizia amministra­tiva. Rispetto alle remore iniziali compresi quanto era ed è importante: perché le persone mettono la loro vita nelle mani della polizia».

«Grazie all’iniziativa di tutti i soggetti e di tutte le forze politiche — commenta il senatore Antonio Misiani, viceminist­ro all’Economia, presente alla cerimonia a Treviglio — diamo nuovi e più efficienti spazi alle forze dell’ordine. Anche se l’organico deve essere rafforzato, questo è un passo importante verso una maggiore sicurezza per i cittadini della Bassa». Presenti anche il prefetto Elisabetta Margiacchi, più deputati e senatori bergamasch­i, e l’assessore regionale Claudia Terzi.

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la scritta «Liberi di viaggiare nel mondo»: le parole che accogliera­nno gli utenti

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