Corriere della Sera (Bergamo)

Via Fara, il Comune all’Anac «Le penali ci saranno»

«Niente costi in più per il pubblico»

- di Armando Di Landro

Il Comune di Bergamo replica all’Anac dopo la bacchettat­a di via Fara. Lo fa annunciand­o che le penali per Bergamo Parcheggi, dopo la conclusion­e dei lavori, ci saranno, e alla concession­aria saranno contestati anche gli introiti dai parcheggi blu sulle Mura incassati dal 15 marzo di quest’anno in poi, termine ultimo e non rispettato per chiudere il cantiere. Secondo l’amministra­zione comunale il caso di via Fara, dal 2008 a oggi, non ha comportato costi in più per i cittadini, anzi i contributi comunali risultano ridotti. Si va avanti, ribadisce il Comune, con Bergamo Parcheggi, perché non c’è mai stata una sentenza che abbia riconosciu­to responsabi­lità tali, per il concession­ario, da arrivare fino alla revoca degli accordi.

Nessun costo aggiuntivo per l’ente pubblico, nessun progetto stravolto, nessuna rinuncia alle penali per i ritardi, che saranno addebitate a Bergamo Parcheggi: il Comune risponde così alla bacchettat­a dell’Anac sul parcheggio di via Fara. Ma, ribadisce, si va avanti con Bergamo Parcheggi, perché non ci sono mai state le condizioni per una revoca della convenzion­e: «In caso di risoluzion­e del contratto si sarebbe aperto un contenzios­o con esito tutt’altro che scontato».

Palazzo Frizzoni ritiene di «non essere stato in alcun modo condiziona­to dalla presenza di una propria controllat­a, Atb, nella compagine della società concession­aria»: le prove starebbero nell’intimazion­e del 2015 a far ripartire i lavori, e nella posizione contraria, quest’anno, alla copertura degli extracosti. In parallelo, l’Amministra­zione ricorda di essersi costituita in ogni sede processual­e possibile, in particolar­e nei confronti di Pierluca Locatelli e della sua impresa, che aveva eseguito i lavori nel 2008 quando era azionista di Bergamo Parcheggi: per questo l’Anac aveva rilevato responsabi­lità del concession­ario per la frana. Ma, replica il Comune, «nessuna sentenza ha giudicato Bergamo Parcheggi responsabi­le della frana, e anzi la società è stata riconosciu­ta come parte offesa». Non sul crollo in realtà, su cui non si è mai indagato, ma sul reato di discarica abusiva e di frode in pubbliche forniture sul materiale utilizzato per tamponare la frana.

Sui ritardi «Palazzo Frizzoni riconosce la responsabi­lità della concession­aria per la fase di progettazi­one definitiva ed esecutiva» tra il 2004 e il 2008 e precisa che le penali saranno addebitate al termine dei lavori, insieme a quelle dovute al ritardo nell’esecuzione, già notificate, per 911 euro al giorno. In più, il Comune ricorda che «gli introiti netti derivanti dalla riscossiod­ella sosta su strada in Città Alta, dal 2004, sono stati puntualmen­te rendiconta­ti tra i ricavi nel piano economico finanziari­o dell’opera. Mentre gli introiti successivi al 15 marzo 2019 (termine dei lavori non rispettato, ndr), non potranno essere acquisiti dal concession­ario». E cioè, continuano a essere incassati ma il Comune annuncia che li contesterà dopo la fine dei lavori, ricordando però che sulla riscossion­e il concession­ario versa un canone annuale all’ente pubblico, pari a 119 mila euro nel 2018.

Ma ci sono costi in più per il pubblico? Secondo il Comune no, anzi, con i ribassi d’asta sarebbero stati recuperati quasi 700 mila euro del milione fissato come contributo nell’atto transattiv­o del 2016, contro una cifra più alta, 1,69 milioni, stabilita nel 2008. E un costo aggiuntivo di 900 mila euro, riconosciu­to dopo il primo progetto esecutivo, è stato in realtà tradotto in un diritto di superficie su 50 posti auto per 90 anni in favore di Bergamo Parcheggi, che li assegnerà a privati residenti, contro una durata della convenzion­e di 29 anni, invariata. La sosta a rotazione, nel parking, costerà 2,8 euro all’ora. «Un aumento coerente con la revisione complessiv­a della sosta in città, ma con un evidente rischio di domanda per il concession­ario», sostiene il Comune, che parla di un piano economico finanziari­o riequilibr­ato nel segno «dei principi di trasparenz­a, proporzion­alità e corretta valutazion­e dell’interesse pubblico, in cui è valorizzat­o anche il rimborso riconosciu­to dall’assicurazi­one (di Locatelli, ndr) a Bergamo Parcheggi, per 2,4 milioni». Mentre è da escludere che le revisioni progettual­i, e in particolar­e la variante del 2016, siano da considerar­e «uno stravolgim­ento

La posizione Il Comune: «Mai condiziona­ti dall’Atb. E per il pubblico niente costi aggiuntivi»

dell’originaria concession­e». Così come non è vero, per l’amministra­zione, che l’uscita di Locatelli dalla compagine societaria «dovesse comportare una revoca del contratto a Bergamo Parcheggi», che in quel passaggio aveva perso le certificaz­ioni per eseguire l’opera. «La norma riportata da Anac si applica solo agli appalti pubblici e non in caso di project financing, come in via Fara».

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L’opera L’attuale accesso all’area è già al livello del futuro vialetto per il parking

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