Brucia ex maneggio, muore il gestore
Romano, il rogo in uno stabile abbandonato divenuto dimora per senzatetto
L’ex gestore di un vecchio maneggio di via Crema, a Romano di Lombardia, è morto nell’incendio di una piccola casa in legno e lamiera realizzata proprio all’interno dell’area utilizzata un tempo dagli appassionati di equitazione. La vittima è Giuseppe Messina, 70 anni, che un tempo era stato anche socio nella proprietà delle strutture. Il rogo sarebbe stato provocato, è la prima ipotesi, da un cortocircuito.
Altissime fiamme hanno illuminato il buio attorno a Romano nel tardo pomeriggio di ieri. E quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto hanno scoperto che in mezzo a quel rogo un anziano non era riuscito a trovare scampo. La vittima dell’incendio è Giuseppe Messina, 70 anni, ex proprietario del complesso bruciato. Si tratta del maneggio «San Giorgio» di via Crema 129, che ha cessato la sua attività da almeno una quindicina d’anni.
Nel corso degli anni la struttura abbandonata del maneggio è finita più volte sotto l’attenzione del Comune per la presenza di abusivi che si installavano in pianta stabile. Tanto che la polizia locale insieme ai carabinieri hanno fatto diversi interventi di sgombero. L’ultima volta, cinque anni fa, ci avevano trovato intere famiglie con bambini che avevano trasformato in stanze le stalle per i cavalli. Altre segnalazioni erano arrivate anche negli anni successivi. Ogni tanto ci tornava anche lo stesso Messina, che vive in paese con la famiglia. Non si sa ancora cosa sia successo ieri pomeriggio. L’allarme è scattato poco dopo le 18.30, facendo intervenire due squadre dei vigili del fuoco di Romano e una di Bergamo. I pompieri si sono trovati davanti a fiamme molto alte che divoravano la struttura composta soprattutto di legno e di lamiera, e circondata da una vegetazione che negli anni si era diffusa dappertutto. Spente le fiamme è stato trovato il corpo senza vita di Giuseppe Messina. L’uomo potrebbe essersi trovato all’improvviso circondato dal fuoco e non essere riuscito a mettersi in salvo, o forse ha perso i sensi per il fumo. Ora sono in corso gli accertamenti per capire cosa possa essere successo: in tarda serata è scesa a Romano una squadra del Nucleo investigativo antincendio di Bergamo, e domani arriverà una seconda squadra da Milano. Secondo i primi riscontri, a far divampare le fiamme potrebbe essere stato un corto circuito. Un’altra persona è gravissima per colpa delle fiamme. Si tratta di A.B., 45 anni, di Moio de’ Calvi. L’uomo, che vive nella frazione Curto, ieri pomeriggio ha cercato di accendere una stufa facendosi forse aiutare da materiale infiammabile. Quando la fiamma è divampata ha investito l’uomo, raggiungendo il volto e la parte superiore del corpo. Soccorso con un elicottero del 118, è stato portato all’ospedale di Niguarda.
Moio de' Calvi Un uomo ha riportato gravi ustioni al volto in una fiammata proveniente dalla stufa