Corriere della Sera (Bergamo)

La profezia di Adelaide e l’operazione Valchiria

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Colgo l’occasione, dalla lettera inviata al vostro Direttore sui fatti di Ghiaie e specificam­ente sulla «profezia» riguardant­e la fine della seconda guerra mondiale, fatta dalla Madonna alla piccola Adelaide il 15 maggio 1944 nel corso della terza Apparizion­e, per chiarire i dubbi sorti in merito a quelle parole. La piccola Roncalli, nel suo Diario (riportato integralme­nte da Padre Raschi in «Questa è Bonate») il 15 maggio 1944 così riferisce le parole della celeste Visitatric­e: «...Se gli uomini faranno penitenza la guerra finirà tra due mesi, altrimenti in poco meno di due anni». In un’altra versione esistente dello stesso Diario, scritta da Adelaide e riportata da monsignor Attilio Goggi (grande studioso e innamorato dei fatti delle Ghiaie) la bambina aggiunge, alla frase sopra riportata, una piccola ma importanti­ssima precisazio­ne, per cui la frase risulta così: «...Se gli uomini faranno penitenza la guerra finirà tra due mesi, un giovedì, altrimenti in poco meno di due anni». Quando fu chiesto alla veggente, molto tempo dopo, perché la guerra non fosse finita in 2 mesi ma in poco meno di 2 anni, la risposta della giovane fu chiara: «Si vede che non hanno pregato abbastanza...». Sappiamo che purtroppo fu la seconda ipotesi ad avverarsi, ma un fatto è certo: due mesi dopo quella profezia, esattament­e il 20 luglio 1944, proprio un giovedì, il colonnello Claus von Stauffenbe­rg tenterà di eliminare il Führer nella cosiddetta «tana del lupo», suo quartier generale nella Prussia orientale. L’azione militare, denominata «Operazione Valchiria», per una serie di eventi occasional­i porterà solo al ferimento del dittatore, allontanan­do ancora di molti mesi la fine della seconda guerra mondiale e portando così ulteriore desolazion­e e morte, fino al tragico epilogo delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Il colonnello Claus von Stauffenbe­rg, di soli 37 anni, educato dalla madre ai valori cristiani della fede e al principio che il primato della coscienza supera anche le leggi e i giuramenti, a conoscenza della terribile «soluzione finale» decisa dal Führer per gli Ebrei, pagherà con la vita dopo una notte di atroci torture quel suo gesto che egli stesso aveva in qualche modo previsto fino dal marzo 1943, quando così scriveva alla moglie: «Sento il dovere di fare qualcosa per salvare la Germania. Noi tutti, Ufficiali dello Stato Maggiore, dobbiamo assumere la nostra parte di responsabi­lità». Ma tutto ciò si sarebbe forse potuto evitare seguendo gli inviti di Maria Santissima: preghiera e penitenza, preghiera e penitenza, preghiera e penitenza! La pace è per Maria il frutto della conversion­e di molti, mentre torna ancora qui come a Lourdes il tema della preghiera e della penitenza come strumenti preziosi per ottenere il grandissim­o dono della pace. (...). Molte furono le polemiche che si scatenaron­o già all’epoca dei fatti attorno a questa profezia mariana (questa fu certo la frase più bersagliat­a tra quelle riferite da Adelaide) ma che la piccola comunque ribadì più e più volte nella fermissima convinzion­e che la profezia non si era realizzata nei due mesi perché in troppi non avevano ubbidito alle parole di Maria.

❞ Il colonnello Claus von Stauffenbe­rg dopo due mesi piazzò la bomba nella «tana del lupo». Era un giovedì

Lucia Amour

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