«Tram, linea brembana per il 2025»
L’annuncio del ministro: dal governo 125 milioni. Dalla Regione altri 40, dai Comuni 13,5
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha ufficializzato durante la sua visita a Bergamo il finanziamento di 125 milioni di euro per la realizzazione della Linea T2 della Teb. Nel 2020 ci sarà la gara per il progetto, poi si passerà ai lavori che dovrebbero durare tre anni. L’avvio della nuova linea tramviaria della Valle Brembana, che attraverserà cinque Comuni, compresa la città, è previsto nel 2025.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, sceglie il convegno dell’Ance sullo Sblocca cantieri per annunciare il finanziamento di 125 milioni per la realizzazione della linea tramviaria T2 tra Bergamo e Villa d’Almè. Dalla platea scatta l’applauso. È un’opera attesa da dieci anni, da quando venne inaugurata la Linea T1 della Valle Seriana, che collega la città con Albino. Il progetto della T2 — selezionato con altre 18 opere ammesse (a fronte di 33 progetti presentati al Ministero) — arriverà nei prossimi giorni sul tavolo della Conferenza unificata StatoRegioni per l’approvazione del piano di riparto delle risorse, in cui sono previsti anche i 125 milioni per la nuova linea tramviaria bergamasca. In totale, il costo stimato dell’opera è di 178,5 milioni, interamente finanziati: il ministero coprirà il 70% della spesa, il resto verrà diviso tra la Regione, 40 milioni, e gli enti locali, tra cui la Provincia, il Comune di Bergamo e i Comuni interessati dal tracciato.
Il sindaco Giorgio Gori parla di risultato storico. «Si tratta — dice — di uno degli obiettivi più importanti che ci eravamo prefissati per quanto riguarda la mobilità verso Nord Ovest della città». Ci vorranno cinque anni per l’avvio della T2, atteso nel 2025. «Ci sarà una prima fase — spiega l’ad di Teb, Gianni Scarfone — per l’acquisizione della progettazione esecutiva che avverrà attraverso procedure di gara. Partiremo poi con due gare separate, una per l’infrastruttura, l’altra per l’acquisizione del materiale rotante». Una quota (pochi milioni di euro) sarà necessaria per gli espropri di aree private. In realtà, il tracciato segue quello della ex Ferrovia della Val Brembana, gli espropri riguarderanno fasce laterali relativamente piccole. Il Centro di controllo operativo di Ranica, che funziona già anche come deposito e officina della T1, rimarrà il cuore operativo di entrambe le linee. Verrà invece realizzato un nuovo deposito, più piccolo, vicino alla fermata Petosino, per il ricovero e il lavaggio dei tram.
Per arrivare all’annuncio di ieri, hanno lavorato tutte le forze politiche. Lo stesso Gori ha ricordato il lavoro del consigliere regionale del M5S Dario Violi che, durante il precedente governo, ha tenuto i rapporti con Roma. E poi il contributo della Regione che, prima di garantire i 40 milioni, aveva stanziato 350 mila euro per la progettazione definitiva e 90 mila euro per lo studio di inquadramento e l’analisi di sostenibilità. «Il territorio ha saputo fare squadra — dice l’assessore regionale Claudia Maria Terzi —, il pressing istituzionale è stato significativo. La T2 potrà assicurare collegamenti rapidi e sostenibili tra Bergamo e la Valle Brembana, replicando il successo della tramvia T1».
Il calendario prevede, settimana prossima, la firma del decreto da 2 miliardi di euro che, tra le altre opere, comprende la T2. Arriverà nelle settimane successive un atto specifico per la tramvia bergamasca, poi dovrà essere aggiornato l’Accordo di programma. A quel punto partirà la gara per la progettazione esecutiva, che dovrà risolvere anche diversi nodi riguardanti la viabilità locale, a partire dalla realizzazione di nuove gallerie (Pontesecco, Ponteranica), sovrappassi (Sant’Antonio), sottopassi (stadio). Nel tratto cittadino, le prime quattro fermate tra la stazione ferroviaria e l’ex Ote, la T1 e la T2 condivideranno i due binari, per questo la frequenza dei passaggi di tram raddoppierà: una corsa ogni 2 minuti e mezzo, nelle ore di punta. Immaginabile un impatto sul traffico automobilistico ad alcune intersezioni, ad esempio quella di via Bono, molto trafficata (e forse risolvibile nel futuro progetto di Porta Sud). Complessivamente sono previste 17 fermate, tra la stazione di Bergamo e il capolinea di Villa d’Almè: 9 in città, 2 a Ponteranica, 2 a Sorisole, 2 ad Almè, 2 a Villa d’Almè.
La quota di 13,5 milioni a carico dei Comuni coprirà la realizzazione delle opere accessorie, parcheggi, ciclabili, sottopassi. Alcuni di questi lavori potrebbero essere finanziati dai privati, se i sindaci riusciranno a inserire queste opere nei progetti di riqualificazione di aree vicine alla tramvia. Esempio cittadino: l’ex Reggiani, dove è prevista un’ipotesi di fermata, solo se partirà la riqualificazione.
I finanziamenti statali e regionali copriranno i costi dell’infrastruttura e quelli per i mezzi. Questi ultimi, per la T1, vennero prodotti da AnsaldoBreda, marchio oggi assorbito dalla giapponese Hitachi. Sono non più di 10, in ambito europeo, le aziende in grado di concorrere per fornire i nuovi tram. Le caratteristiche richieste da Teb ai produttori saranno quelle di veicoli com
Gli enti locali Metteranno 13,5 milioni per le opere accessorie alla nuova tramvia
❞
La T2 è un progetto voluto da tutto il territorio che migliorerà la mobilità urbana Paola De Micheli Ministro
patibili con i sistemi di controllo e segnalamento già esistenti. Con una novità: i nuovi tram dovranno essere accoppiabili. Significa che in determinati orari i mezzi potranno raddoppiare di lunghezza, accogliendo più passeggeri. E rispondendo indirettamente alle recenti polemiche della Lega sull’affollamento delle corse della T1 negli orari di punta (all’epoca, la gara non prevedeva tram accoppiabili).
«Questi 125 milioni sono soldi pronti, non sulla carta — sottolinea il ministro De Micheli —. Allo stesso modo, il collegamento ferroviario tra Bergamo e l’aeroporto di Orio si farà nei prossimi 3 o 4 anni». E mentre il presidente di Teb, Filippo Simonetti, esprime «grande soddisfazione» per il risultato, il dg Scarfone annuncia: «Verrà costituito un team dedicato a quest’opera, con un project manager». Appuntamento al 2025, 59 anni dopo la dismissione della Ferrovia della Val Brembana.