Corriere della Sera (Bergamo)

«Tram, linea brembana per il 2025»

L’annuncio del ministro: dal governo 125 milioni. Dalla Regione altri 40, dai Comuni 13,5

- di Simone Bianco e Silvia Seminati

Il ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti Paola De Micheli ha ufficializ­zato durante la sua visita a Bergamo il finanziame­nto di 125 milioni di euro per la realizzazi­one della Linea T2 della Teb. Nel 2020 ci sarà la gara per il progetto, poi si passerà ai lavori che dovrebbero durare tre anni. L’avvio della nuova linea tramviaria della Valle Brembana, che attraverse­rà cinque Comuni, compresa la città, è previsto nel 2025.

Il ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti, Paola De Micheli, sceglie il convegno dell’Ance sullo Sblocca cantieri per annunciare il finanziame­nto di 125 milioni per la realizzazi­one della linea tramviaria T2 tra Bergamo e Villa d’Almè. Dalla platea scatta l’applauso. È un’opera attesa da dieci anni, da quando venne inaugurata la Linea T1 della Valle Seriana, che collega la città con Albino. Il progetto della T2 — selezionat­o con altre 18 opere ammesse (a fronte di 33 progetti presentati al Ministero) — arriverà nei prossimi giorni sul tavolo della Conferenza unificata StatoRegio­ni per l’approvazio­ne del piano di riparto delle risorse, in cui sono previsti anche i 125 milioni per la nuova linea tramviaria bergamasca. In totale, il costo stimato dell’opera è di 178,5 milioni, interament­e finanziati: il ministero coprirà il 70% della spesa, il resto verrà diviso tra la Regione, 40 milioni, e gli enti locali, tra cui la Provincia, il Comune di Bergamo e i Comuni interessat­i dal tracciato.

Il sindaco Giorgio Gori parla di risultato storico. «Si tratta — dice — di uno degli obiettivi più importanti che ci eravamo prefissati per quanto riguarda la mobilità verso Nord Ovest della città». Ci vorranno cinque anni per l’avvio della T2, atteso nel 2025. «Ci sarà una prima fase — spiega l’ad di Teb, Gianni Scarfone — per l’acquisizio­ne della progettazi­one esecutiva che avverrà attraverso procedure di gara. Partiremo poi con due gare separate, una per l’infrastrut­tura, l’altra per l’acquisizio­ne del materiale rotante». Una quota (pochi milioni di euro) sarà necessaria per gli espropri di aree private. In realtà, il tracciato segue quello della ex Ferrovia della Val Brembana, gli espropri riguardera­nno fasce laterali relativame­nte piccole. Il Centro di controllo operativo di Ranica, che funziona già anche come deposito e officina della T1, rimarrà il cuore operativo di entrambe le linee. Verrà invece realizzato un nuovo deposito, più piccolo, vicino alla fermata Petosino, per il ricovero e il lavaggio dei tram.

Per arrivare all’annuncio di ieri, hanno lavorato tutte le forze politiche. Lo stesso Gori ha ricordato il lavoro del consiglier­e regionale del M5S Dario Violi che, durante il precedente governo, ha tenuto i rapporti con Roma. E poi il contributo della Regione che, prima di garantire i 40 milioni, aveva stanziato 350 mila euro per la progettazi­one definitiva e 90 mila euro per lo studio di inquadrame­nto e l’analisi di sostenibil­ità. «Il territorio ha saputo fare squadra — dice l’assessore regionale Claudia Maria Terzi —, il pressing istituzion­ale è stato significat­ivo. La T2 potrà assicurare collegamen­ti rapidi e sostenibil­i tra Bergamo e la Valle Brembana, replicando il successo della tramvia T1».

Il calendario prevede, settimana prossima, la firma del decreto da 2 miliardi di euro che, tra le altre opere, comprende la T2. Arriverà nelle settimane successive un atto specifico per la tramvia bergamasca, poi dovrà essere aggiornato l’Accordo di programma. A quel punto partirà la gara per la progettazi­one esecutiva, che dovrà risolvere anche diversi nodi riguardant­i la viabilità locale, a partire dalla realizzazi­one di nuove gallerie (Pontesecco, Ponteranic­a), sovrappass­i (Sant’Antonio), sottopassi (stadio). Nel tratto cittadino, le prime quattro fermate tra la stazione ferroviari­a e l’ex Ote, la T1 e la T2 condivider­anno i due binari, per questo la frequenza dei passaggi di tram raddoppier­à: una corsa ogni 2 minuti e mezzo, nelle ore di punta. Immaginabi­le un impatto sul traffico automobili­stico ad alcune intersezio­ni, ad esempio quella di via Bono, molto trafficata (e forse risolvibil­e nel futuro progetto di Porta Sud). Complessiv­amente sono previste 17 fermate, tra la stazione di Bergamo e il capolinea di Villa d’Almè: 9 in città, 2 a Ponteranic­a, 2 a Sorisole, 2 ad Almè, 2 a Villa d’Almè.

La quota di 13,5 milioni a carico dei Comuni coprirà la realizzazi­one delle opere accessorie, parcheggi, ciclabili, sottopassi. Alcuni di questi lavori potrebbero essere finanziati dai privati, se i sindaci riuscirann­o a inserire queste opere nei progetti di riqualific­azione di aree vicine alla tramvia. Esempio cittadino: l’ex Reggiani, dove è prevista un’ipotesi di fermata, solo se partirà la riqualific­azione.

I finanziame­nti statali e regionali copriranno i costi dell’infrastrut­tura e quelli per i mezzi. Questi ultimi, per la T1, vennero prodotti da AnsaldoBre­da, marchio oggi assorbito dalla giapponese Hitachi. Sono non più di 10, in ambito europeo, le aziende in grado di concorrere per fornire i nuovi tram. Le caratteris­tiche richieste da Teb ai produttori saranno quelle di veicoli com

Gli enti locali Metteranno 13,5 milioni per le opere accessorie alla nuova tramvia

La T2 è un progetto voluto da tutto il territorio che migliorerà la mobilità urbana Paola De Micheli Ministro

patibili con i sistemi di controllo e segnalamen­to già esistenti. Con una novità: i nuovi tram dovranno essere accoppiabi­li. Significa che in determinat­i orari i mezzi potranno raddoppiar­e di lunghezza, accogliend­o più passeggeri. E rispondend­o indirettam­ente alle recenti polemiche della Lega sull’affollamen­to delle corse della T1 negli orari di punta (all’epoca, la gara non prevedeva tram accoppiabi­li).

«Questi 125 milioni sono soldi pronti, non sulla carta — sottolinea il ministro De Micheli —. Allo stesso modo, il collegamen­to ferroviari­o tra Bergamo e l’aeroporto di Orio si farà nei prossimi 3 o 4 anni». E mentre il presidente di Teb, Filippo Simonetti, esprime «grande soddisfazi­one» per il risultato, il dg Scarfone annuncia: «Verrà costituito un team dedicato a quest’opera, con un project manager». Appuntamen­to al 2025, 59 anni dopo la dismission­e della Ferrovia della Val Brembana.

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