Verdellino, la lotta al degrado parte dai senegalesi
Maxi pulizia, 400 persone coinvolte. Il comandante provinciale dei carabinieri: un bel gesto di integrazione
Una catena umana lunga sette piani, composta dai volontari dell’Associazione senegalesi bergamaschi che, a braccia, fa scendere scala dopo scala frigoriferi, biciclette, piastrelle e cassettoni stivati nei solai del palazzo A delle Quattro Torri. È iniziata così ieri mattina l’operazione «Voi con noi», la maxi pulizia che vuol essere un segnale di rinascita del complesso di Verdellino, la nuova frontiera di lotta al degrado di Zingonia dopo la demolizione delle torri di Ciserano. Una rigenerazione che parte dal basso attorno all’esempio del palazzo C dove i residenti sono già riusciti a ricostituire il condominio e fanno d’esempio con la loro associazione «La rinascita». Una rigenerazione che è anche frutto della collaborazione in rete di istituzioni dai carabinieri ai Comuni di Zingonia (Verdellino, Verdello, Ciserano, Boltiere e Osio Sotto) fino alla Regione, all’Aler e alle parrocchie. A rimboccarsi le maniche c’era anche don Lorenzo, curato di Zingonia. L’adesione dei senegalesi è stata il quid in più .« Oggi siamo qui in 200— dice SeckTigia ne, presidente dell’ associa voglia zione —, vogliamo dare il nostro contributo a fermare il degrado. Abbiamo risposto all’appello dei residenti della zona che ci è stato segnalato dal tenente di Zingonia Gerardo Tucci». L’impegno dei senegalesi è stato il ringraziamento ai carabinieri per l’aiuto fornito loro a ottobre quando erano rimasti senza sede per la loro festività religiosa più importante. L’intervento dell’Arma gli ha permesso poi di celebrarla all’oratorio di Dalmine. Ieri alle Quattro Torri erano presenti anche il comandante della compagnia di Treviglio Filippo Testa e quello provinciale dell’Arma, il colonnello Paolo Storoni: «C’è da parte di tutti di fare rete contro il degrado — dice Storoni —. Come Arma abbiamo eseguito numerosi servizi di controllo e contro la criminalità in questi luoghi e con quest’intervento possono finalmente essere restituiti alla comunità. Fa piacere la risposta dell’associazione senegalese. A loro va il mio grazie, è un bel gesto di integrazione».
A fine giornata sono stati cinque i container riempiti dai 400 volontari che hanno anche sistemato il verde mentre i residenti del condominio C hanno fatto mettere in sicurezza i loro balconi.
Il «modello»
La rigenerazione parte dal basso sull’esempio del palazzo C del gruppo «La rinascita»