Corriere della Sera (Bergamo)

«Alda Merini? Una donna vera»

Domani Carla Fracci ricorda la poetessa con «Il poema della croce» «Era fragile e forte Dentro di lei danzava la giovinezza perenne»

- Valeria Crippa

«Se fossi vissuta in Africa, avrei danzato attorno a un fuoco dicendo ch’era il mio Dio. Poiché sono nata in Italia, ballo intorno al tuo corpo la danza dello stregone affinché tu risorga a risanarmi l’anima». Sono versi di Alda Merini, ma potrebbero essere parole di Carla Fracci, l’étoile da cui ci si attende sempre un discorso alla Nazione sullo stato della danza. Ora Fracci danza (ma soprattutt­o recita) Merini, nella serata benefica in memoria della poetessa a favore di AIM, Associazio­ne Italiana Miastenia - Amici del Besta e di LISM, Lega Italiana Sclerosi Multipla, domani sera alle 20.30 nella Chiesa di San Marco. L’evento si intitola «Il poema della croce», come l’album musicale composto, nel 2005, dalla Merini con il cantante-musicista Giovanni Nuti, trasposizi­one dell’omonimo poema della scrittrice, domani sera riproposto in forma di cantata per voce solista, coro e orchestra su musiche di Nuti e regia di Beppe Menegatti, direzione d’orchestra di Daniele Ferretti e uno scenografi­co contraltar­e disegnato da Henry Timi. “

«Alda mi amava molto: scrisse per me poesie», ricorda la Fracci. «Anni fa, a Palazzo Strozzi a Firenze, si mise al pianoforte mentre io, appoggiata allo strumento, eseguivo la sbarra. Era fragile e forte come una donna vera, con una vena di follia. La sua esperienza in manicomio riaffiorav­a nella conversazi­one. Nel “Poema della Croce” lei è innocente, leggera, come può esserlo una ballerina. Dentro di lei danzava la giovinezza perenne e il mistero della fede nella vita: un percorso di gioia e dolore dalla nascita alla morte». Domani lo spettacolo sarà giocato come un dietro le quinte offerto allo sguardo del pubblico. «Indosserò non un costume di scena», anticipa l’étoile, «ma il mio “velacchio”, la gonna di chiffon da sala-prova». Ad abitare lo spazio scenico ricavato nella basilica, con Fracci e Nuti ci saranno i ballerini Sabrina Brazzo e Andrea Volpintest­a, oltre a un gruppo di otto giovani danzatrici. «Ne avremmo volute di più», dice Fracci, «ma abbiamo realizzato il progetto con pochi fondi, era importante farlo. Anche se ora impera il potere del denaro, l’arte resta al di sopra di tutto. La danza in Italia trova difficoltà non solo nelle fondazioni, ma in tutte le compagnie, grandi e piccole. La volontà è di andare avanti comunque». Racconta Beppe Menegatti, marito di Fracci: «Incontramm­o la Merini più volte. La ricordo adagiata su un divano, fumava voluttuosa­mente a due mani. Come compenso di un lavoro, volle due pacchi di sigarette».

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Amiche L’étoile Carla Fracci e la poetessa Alda Merini (foto Giuliano Grittini)

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