«Ancora dolore quando calcio» Mistero Zapata
Èguarito ma non è recuperato. Anzi, dice di sentire dolore quando calcia il pallone. È mistero sulle condizioni e soprattutto sui tempi di rientro di Duvan Zapata che da un mese e mezzo ha problemi all’adduttore della coscia destra. Ieri mattina il giocatore è volato a Siviglia dal suo medico di fiducia, il fisioterapista Carlos Alberto Pedrosa che lo aveva già visitato ai tempi dell’Udinese. Una situazione che sta creando un certo malumore nella squadra e soprattutto in Gian Piero Gasperini: «Non è guarito, non è pronto», ha detto a chi gli chiedeva notizie. Zapata non è nuovo a recuperi «lenti»: era successo anche quando era alla Sampdoria.
6 Gollini Bravo con i piedi e nel posizionamento, alla Neuer. Perché, come il tedesco, staziona da libero contribuendo a disinnescare i lanci lunghi della Dinamo. Fortunato, quando il tiro dalla distanza di Orsic si stampa sulla traversa.
6 Toloi È l’unico reduce in difesa della disfatta atalantina a Zagabria per 4-0. Stavolta la retroguardia tiene botta. Ammonito e già diffidato, salterà lo Shakhtar in Ucraina tra due settimane.
6 Kjaer Al suo esordio stagionale in Champions League il difensore danese non è tranquillo, soprattutto negli appoggi. Meglio nei tackle e, soprattutto, negli scontri aerei.
6,5 Palomino Come il danese, in fase di impostazione pasticcia un po’. Ma è un muro e sradica palloni, anche pericolosi, dai piedi degli avversari.
5,5 Hateboer Pronti via e cicca la più facile delle occasioni a due metri da Livakovic su biscottino incartato da Muriel. Dopo mezzora un suo tiro ravvicinato viene rimpallato dalla difesa (s.v. Castagne).
6,5 de Roon strappa e gioca palloni con grande qualità. Un paio diventano contropiedi clamorosi, sprecati però dai nerazzurri.
6 Freuler Ha il compito, quando la difesa non sceglie il lancio lungo, di far ripartire l’azione. Prezioso non solo in fase di raccordo, perché garantisce equilibrio a tutta la squadra.
6 Gosens Si conferma utile, anche negli episodi: colpisce la traversa di collo pieno innescando l’azione che porta al rigore guadagnato e segnato da Muriel.
5 Pasalic Non parte benissimo con la ciccata, identica a quella di trenta secondi prima di Hateboer, su assist di Gomez. Ma «l’infortunio» più clamoroso, sempre su invito del Papu, è al minuto 20 quando, nemmeno marcato, manca incredibilmente la sfera. Errori che pesano perché contribuiscono a tenere aperta la partita (e le sofferenze), fino alla magia di Gomez per il 2-0.
7,5 Gomez Come con la Juventus, il Papu torna all’antico e viene schierato attaccante ricalcando, in pratica, la posizione di Ilicic. L’effetto è sempre positivo, Gomez è frizzante in campo, ispira e trascina la squadra. Uno spot all’estetica del calcio i tre tunnel ad altrettanti avversari nel giro di mezzora. Il quarto è poesia, perché porta al destro che vale il due a zero. Chapeau. Poco dopo si divora la doppietta, ma glielo si può perdonare (s.v. Malinovskyi).
7 Muriel All’inizio l’attaccante colombiano ci prova, ma con tiri innocui dalla distanza. Poi dagli undici metri arriva il primo gol in carriera in Champions. Il colombiano, dal dischetto, a differenza dei compagni di squadra, è una sentenza. Al 32’, palla al piede, semina il panico in mezza difesa croata, ma la sua conclusione è sbilenca (6 Ilicic Entra per Muriel, toccato duro. Un suo tiro a giro quasi vale il tris).
7 Gasperini Sceglie Muriel dal primo minuto, dirottando Ilicic in panchina. Scelta azzeccata. La sua squadra ha il solito difetto, lo squilibrio tra gol e occasioni create. Ma, nel calcio, c’è di peggio. Soprattutto quando dietro non si subiscono reti. Ora, vincendo in Ucraina e ricevendo un altro piccolo aiuto del City, la sua squadra concretizzerebbe quelli che fino a poco fa sembravano utopia: gli ottavi di Champions.