«Aggrediti dai croati, nessuno ci ha protetto»
Ultrà aggrediscono semplici tifosi atalantini (anche una famiglia): sei contusi
Prima hanno mandato in tilt il traffico di Milano poi, una volta all’esterno dello stadio, hanno cominciato a lanciare bottiglie, sedie e tavolini sottratti dai chioschi intorno a San Siro, cercando gli ultrà atalantini per scontrarsi: ma a farne le spese sono stati semplici tifosi bergamaschi, anche un papà con i due figli di 14 e 20 anni. In tutto sei supporter nerazzurri contusi, questo il bilancio del tardo pomeriggio di ieri a Milano, con gli ultrà della Dinamo Zagabria protagonisti incontrastati.
Un corteo formato da tremila persone è partito poco dopo le 17.30 dall’Arco della Pace per raggiungere il Meazza, dove era in programma la sfida di Champions con l’Atalanta. Fumogeni, cori, striscioni e disagi alla circolazione. Poco prima dell’arrivo allo stadio, in zona Ippodromo, un centinaio di ultrà, a volto coperto, ha deviato dal percorso raggiungendo l’ingresso numero 2, a cavallo tra curva Sud e tribuna Centrale. Lì è iniziata la devastazione, con un lancio di oggetti. Il gruppo croato ha però subìto una prima carica delle forze dell’ordine, battendo in ritirata, ma poi è riuscito a muoversi ancora liberamente vicino ad altri ingressi dello stadio. «Stavo bevendo un caffè tranquillamente vicino all’accesso numero 5 — ha raccontato un tifoso dell’Atalanta —. I miei figli per fortuna erano appena entrati. Ho visto un plotone di persone venirmi incontro, mi hanno colpito in ogni modo e sono finito a terra. La stessa cosa è successa a un mio amico, erano scatenati. Mi chiedo dove fosse la polizia, hanno agito indisturbati, nessuno ci ha protetto».