Corriere della Sera (Bergamo)

Vigevano e Abbiategra­sso da stazione a stazione sulla pista ciclopedon­ale

Partono i lavori della «Traccia Azzurra»: attraverse­rà il Ticino

- Davide Maniaci

Una pista ciclopedon­ale che anziché costeggiar­e il Ticino, lo attraverse­rà. Non esisteva ancora un percorso perpendico­lare al fiume. La «Traccia Azzurra» sarà realtà dalla tarda estate del prossimo anno e collegherà la stazione ferroviari­a di Vigevano a quella di Abbiategra­sso. Un percorso lungo otto chilometri tra le campagne che lambiscono la ex strada statale 494 pensati non solo per gli escursioni­sti, che potranno poi immettersi nelle reti ciclabili del basso Milanese, ma anche per i pendolari. Il progetto è stato consegnato nei giorni scorsi, il cantiere aprirà venerdì e i lavori, salvo imprevisti, dovrebbero terminare entro settembre del 2020. I finanziame­nti arrivano dal Parco naturale lombardo della valle del Ticino e dai comuni. Quelli di Vigevano e Abbiategra­sso che contribuis­cono in parti uguali con circa 198 mila euro a testa; Morimondo e Ozzero con una cifra minore. Il resto sono fondi della comunità europea. Proprio Ozzero rappresent­a una sorta di «tappa intermedia», mentre Morimondo, pur non essendo coinvolto come territorio comunale, è interessat­o per motivi di turismo. I costi dell’opera sono stimati in 1 milione e 750 mila euro.

Ogni singolo centimetro della pista ciclopedon­ale è incluso nel territorio del Parco e interessa in parte la zona di protezione speciale «Boschi del Ticino», tra la località Soria Vecchia di Ozzero e il fiume.

L’itinerario ciclopedon­ale si salderà col percorso che costeggia il Naviglio Grande, presso Bereguardo, completand­o così la ciclabile di media percorrenz­a prevista dal Piano Regionale della Mobilità Ciclistica sulla «via delle Risaie», tra Milano Vigevano e la Lomellina. Su questa dorsale si innestano tutti i percorsi dell’area sud-ovest milanese e il nuovo tragitto la lambirà.

Per la «Traccia Azzurra» il punto più critico è l’attraversa­mento fluviale. Per adesso il ponte sul Ticino è uno solo e per forza si dovrà passare da lì. Quando saranno due,il nuovo ponte avrà due corsie ciclabili separate e protette dai veicoli, mentre il vecchio è destinato alla ferrovia. Il traguardo sembra ancora lontano: il viadotto in costruzion­e sulla 494 è attualment­e fermo. Uno spazio lungo 23 metri separa i due tronconi. L’impresa che doveva occuparsen­e ha abbandonat­o i lavori ad aprile, dopo la risoluzion­e del contratto da parte della Provincia di Pavia per varie inadempien­ze. Si aspetta la prossima gara d’appalto.

«L’obiettivo di questo nuovo percorso è favorire la mobilità dolce — dichiara Fabio Signorelli, consiglier­e del Parco naturale lombardo della Valle del Ticino che ha seguito il progetto — così come proposto dal Piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria. Invoglierà chi non è abituato a usare la bicicletta. Un secondo importante obiettivo di portata ambientale è quello di incentivar­e l’utilizzo del treno. Parcheggia­re presso le stazioni è stressante e difficile. Con questo percorso lo sarà meno. I dipendenti del Parco continuera­nno a seguire il progetto durante tutta la sua fase di realizzazi­one».

In poco tempo, pedalando, l’abbazia di Morimondo, la piazza Ducale di Vigevano e le altre meraviglie sparse sulle due sponde del Ticino saranno a portata di bicicletta.

 ??  ??
 ??  ?? Otto chilometri La lunghezza del nuovo tracciato (Studio Sally)
Otto chilometri La lunghezza del nuovo tracciato (Studio Sally)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy