Corriere della Sera (Bergamo)

Sicurezza e cultura: perse posizioni

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La classifica sulla Qualità della vita del Sole

24 Ore riserva qualche brutta sorpresa per la provincia di Bergamo, che si piazza al 28esimo posto. Un anno fa, era al 16esimo. La Bergamasca perde posizioni sia per quanto riguarda il capitolo «Ricchezza e consumi» (è al 48esimo posto) che per «Affari e lavoro» (40esimo). Sale al 20esimo, guadagnand­o in un anno due posizioni, per il capitolo «Ambiente e servizi». A incidere è anche la classifica ICityRate che pone Bergamo al quarto posto tra le città più smart. E poi a far guadagnare punti è l’emigrazion­e ospedalier­a, che piazza Bergamo al primo posto in Italia, perché sono pochissimi (solo l’1,85%) i bergamasch­i che vanno a curarsi fuori Regione. La Bergamasca perde posizioni anche su «Demografia e società» (piazzandos­i all’ottavo posto), ma il record negativo spetta al capitolo «Giustizia e sicurezza», con il 70esimo posto in Italia. Qui a incidere è il numero degli incidenti stradali con morti e feriti ogni mille abitanti: la Bergamasca si piazza al 107esimo posto, l’ultimo in classifica. I dati negativi ci sono anche nel capitolo «Cultura e tempo libero», con un piazzament­o al 53esimo posto. La classifica del Sole 24 Ore, ieri, è anche diventata terreno di scontro politico in città. «“Colpisce” in particolar­e — dice il deputato e capogruppo leghista a Palafrizzo­ni, Alberto Ribolla — che i dati peggiori arrivino da sicurezza e cultura, ambiti su cui l’amministra­zione, a detta di Giorgio Gori, avrebbe lavorato moltissimo ottenendo ottimi risultati. La situazione descritta dal sindaco e dalla giunta non combacia con la realtà». Gli fanno eco Alessandro Sorte e Stefano Benigni, deputati di Cambiamo: «Per sindaco e giunta comunale è una bocciatura su tutta la linea». Ma alle critiche del centrodest­ra c’è chi ribatte sui social per sottolinea­re che i dati sono provincial­i.

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