Zapata è guarito, ora va allenato
Duvan Zapata è tornato a Bergamo con un aereo da Siviglia, lunedì sera, presenziando all’allenamento di ieri. Solo a parte, però, in una seduta che spiega come certamente il colombiano rimarrà a guardare dalla tribuna l’ultima sfida dell’anno contro il Milan, in programma domenica alle 12.30.
Non è ancora allarme rosso, ma nelle prossime settimane la missione atalantina sarà quella di capire se il centravanti è guarito completamente e potrà essere utilizzabile sin dal Parma, all’Epifania, o se toccherà aspettare ancora per il rientro e per la completa guarigione. Il colombiano non gioca una partita da metà ottobre e, con ogni probabilità, dovrà ripresentarsi dopo oltre due mesi e mezzo, più un richiamo di preparazione. Non una passeggiata per chi è così imponente fisicamente. Questo in linea teorica, la pratica può essere differente e sarebbe sorprendente un impiego anzitempo di Duvan da Gasperini, che preferirebbe averlo in forma per la Champions League. Qui si apre un altro capitolo, perché a gennaio ci sarà un mercato parecchio movimentato, con i primi nomi che iniziano a spuntare. Salutato Demiral, che la Juve non vuole cedere, i contatti con Mattia Caldara ci sono: per ora il difensore rossonero non vuole tornare da dove è partito — la vivrebbe come una sconfitta dopo un anno e mezzo tra Torino e Milano — ma i Percassi sarebbero pronti a riportarlo a casa, ingaggio permettendo. Poi c’è Marko Pjaca, croato della Juventus, che ha lo stesso agente di Pasalic. Sarebbe una soluzione tampone, ma il rischio è che, non essendo di proprietà nerazzurra, giochi davvero poco (anche perché fermo da un lungo infortunio). Si vedrà, ma Gasp vorrebbe soluzioni già pronte, sia tecnicamente che fisicamente. Gli addii saranno almeno tre: Kjaer e Arana certi, Barrow quasi visto che è seguito da mezza Serie A. Rientrato, invece, Josip Ilicic, rimasto ai box per Bologna, così come Alejandro Gomez. Tutti e due giocheranno nel lunch match di domenica con il Milan (il christmas match di questa stagione), in quella che è una gara per l’Europa a tutti gli effetti. Poi il meritato riposo, per qualche giorno, dopo l’abolizione del boxing day visto un anno fa, a Santo Stefano.