Voca People, cantanti e performer da Israele
Il teatro No’hma offre il suo spettacolo natalizio ai milanesi all’ex Scalo Ferroviario di Porta Romana (ingresso via Giovanni Lorenzini 3/A, ore 21, ingr. libero) ospitando i cantanti «a cappella» e performer israeliani Voca Pepole (foto). La compagnia vocale si presenta in scena (con abiti e trucco rigorosamente total white) in arrivo dall’immaginario pianeta Voca dove si comunica solo con la musica. Uno show dove le voci riproducono anche le percussioni.
Compagni di scuola continua Pava —. Noi invece parliamo di ragazze, di esperienze amorose, di università, di cosa facciamo tutti i giorni, con riferimenti a libri e fatti di cronaca. Non abbiamo mai voluto ingannare la gente parlando di uno stile di vita che non era il nostro. Il brano “La droga è femmina” è un po’ la sintesi di quello che può essere il nostro mondo. Una donna, per certi versi, può farti perdere la testa come lo fa una sostanza stupefacente. C’è anche un po’ di ritorno all’emo, perché i testi parlano spesso di amori finiti male».
Lontani dalla retorica, i Tauro Boys sono i simboli della net generation. «Sì, noi facciamo parte di quella generazione di rapper che si è spostata dai ghetti di periferia a internet. Noi, in realtà, veniamo dal rock, ma abbiamo fatto trap solo per motivi di linguaggio». Nel brano «200405», c’è spazio per giocare ironicamente con la nostalgia. «In quell’anno — ricorda Pava — avevamo nove anni e ovviamente i ricordi sono quelli di un bambino ma ci siamo ispi1996, rati al ritornello di “’74-’75” dei Connel per dare un tocco in più al momento dei ricordi infantili». In «Dieci ragazze», il trio si diverte invece a rileggere un classico. «Abbiamo voluto omaggiare Battisti per “provocazione”. L’abbiamo pensata col riff di “Hell Song” dei Sum41 per dare un avviso ai naviganti: la musica italiana ormai è diventata una commistione che pesca ovunque nel mondo globale, dal pop al punk».