Corriere della Sera (Bergamo)

Ferito a pugni e coltellate L’ipotesi della controvers­ia

Il giallo Alle 8.30 in via Masone, due uomini in fuga

- di Maddalena Berbenni

Lo hanno aggredito in pieno centro, mentre intorno a lui i negozianti di via Masone alzavano le saracinesc­he. Giacomo Roggeri, 66 anni, di Foresto, ha dato l’allarme dicendo che due sconosciut­i lo hanno preso a pugni e ferito con un coltello. Un agguato dietro il quale potrebbero esserci motivi economici. Non legato a scenari criminali allarmanti, ma forse a vecchi pagamenti non onorati in relazione alla precedente attività di Roggeri, che ha alle spalle il fallimento di una società di Grumello che produceva macchine e attrezzatu­re per panifici. L’uomo ha spiegato di avere appena parcheggia­to quando due uomini sono saliti in auto, lo hanno preso a pugni e quando è spuntato un coltellino lui ha cercato di difendersi e la lama lo ha colpito alla mano.

È l’orario dei pendolari, delle strade intasate, dei negozi che sollevano le serrande. Ma piove ed è ancora semi buio, in via Masone. Molti sentono, però non vedono. Le grida di Irene Gabucci, 42 anni, spezzano il sottofondo quotidiano alle 8.30. «L’hanno aggredito», urla davanti alle vetrine di Zero Bakery, di cui è la titolare. «Porta una sedia», ordina alla commessa che da dietro il bancone del pane corre verso l’ingresso e si trova davanti una figura coperta di sangue. È Giacomo Roggeri, 66 anni, il compagno di Gabucci. Si tiene una mano, è sotto choc. Dice solo che due sconosciut­i lo hanno preso a pugni e ferito con un coltello. Subito dopo, è il suono delle sirene a richiamare l’attenzione del quartiere.

Potrebbero esserci motivi economici dietro a quello che sembra un agguato in piena regola. Non legato a scenari criminali allarmanti, questo è escluso. Piuttosto trapela cautamente l’ipotesi di vecchi pagamenti non onorati, forse in relazione alla precedente attività di Roggeri. Originario di Foresto Sparso, il 66enne ha alle spalle il fallimento di una società che produceva macchine e attrezzatu­re per panifici. La società, che portava il suo nome e aveva sede legale a Grumello del Monte, risulta in liquidazio­ne da giugno 2015. Sarebbe stato lo stesso Roggeri a fornire a caldo alcuni elementi ai carabinier­i, che si occupano delle indagini. Non conosceva i suoi aggressori, ma gli sarebbe stato chiaro il motivo della «visita», anche se ancora non ha messo a verbale la sua versione. Lo scenario apparirà forse più chiaro dopo che sarà formalizza­ta la denuncia.

Tutto è avvenuto a pochi metri dalle Poste di via Locatelli, di fronte al locale che vende pane, gastronomi­a, prodotti biologici e che ha anche uno spazio per consumare pasti e merende. In via Masone ha aperto da qualche anno, spostandos­i di recente, per allargarsi, da un lato all’altro della strada. Un secondo punto è in via fratelli Calvi. L’attività è gestita da Gabucci, ma tutte le mattine, dopo avere accompagna­to a scuola la loro bambina di 8 anni, Roggeri fa un passaggio. È probabile dunque che i due lo aspettasse­ro. L’aggression­e è avvenuta in auto. Il 66enne, che attualment­e non ha un’occupazion­e fissa, aveva appena parcheggia­to vicino al negozio. I due sono saliti a bordo, sarebbero volati un paio di pugni, poi è spuntato un coltellino. Roggeri ha tentato di divincolar­si, ha alzato le mani per difendersi e la lama lo ha colpito al palmo. «C’era sangue ovunque», racconta la madre di Gabucci mentre pulisce davanti all’ingresso del negozio i pochi segni che restano dell’aggression­e. In quel momento, l’ambulanza era già diretta all’ospedale Papa Giovanni, dove il ferito è arrivato in codice giallo, segno che le sue condizioni non erano gravi. Secondo quanto riferito dal personale del negozio (non è stato possibile contattare la compagna), è stato operato nel pomeriggio. Dovrebbe essere dimesso in giornata e probabilme­nte sarà sentito subito in via delle Valli.

Quanto ai due responsabi­li, sono fuggiti a piedi, portando con loro il coltellino. Non avevano il volto travisato. Per i carabinier­i saranno fondamenta­li le testimonia­nze del diretto interessat­o, ma anche di chi ha assistito alla scena. Una donna, in particolar­e, ha visto i due allontanar­si e Roggeri davanti alla sua macchina «con le mani insanguina­te». E poi i rilievi all’interno dell’auto, a caccia di impronte digitali e altre tracce, e i filmati

«Sangue ovunque» L’aggression­e da parte di due uomini, poi fuggiti a piedi tra i passanti

delle telecamere. In zona ce ne sono, pubbliche e private.

Resta sullo sfondo qualche mugugno dei commercian­ti e dei residenti della zona sul tema della sicurezza. Sullo sfondo, però, perché allo stato la vicenda sembra legata a questioni di carattere personale. Non la rapina a un passante puntato a caso, ma un’aggression­e probabilme­nte pianificat­a, nei confronti di un obiettivo da spaventare. Anche di più.

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I soccorsi L’ambulanza e i carabinier­i subito dopo l’aggression­e avvenuta alle 8.30 in via Masone vicino alle Poste

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