Corriere della Sera (Bergamo)

«Prima cambi la mentalità degli uomini»

- D.T.

«Occorre cambiare la mentalità — dice Federica Vavassori Bisutti, al timone della Policrom Screens di Carvico — . Non ho mai visto un uomo che mi sia venuto a chiedere permessi di tipo famigliare».

Fa discutere la notizia, pubblicata ieri dal Corriere Bergamo, della scelta di Automha, società di Azzano che da 20 anni progetta e costruisce magazzini automatici, di ridurre di due ore al giorno l’orario delle mamme con bimbi fino a 10 anni, a parità di stipendio. Il ceo della società, Giuseppe Stefanelli, è convinto della produttivi­tà etica della misura.

«Il taglio delle ore per le mamme di Automha? Vivaddio ogni tanto arriva una buona notizia, il segnale di una sensibilit­à che nel mondo del lavoro italiano manca. E dal momento che l’ha pensato un uomo, l’amministra­tore delegato, significa che c’è speranza».

Usa toni entusiasti­ci Terry Vavassori, segretaria provincial­e di Fisascat Cisl.

«Succede che nelle aziende sia spesso il personale ad accordarsi per supplire alle varie necessità dei colleghi. Ad esempio, nella grande distribuzi­one organizzat­a, le cassiere regolament­ano i propri turni consideran­do le varie esigenze di chi ha figli oppure no. Sono però forme di autoregola­mentazione».

Non le risultano casi di aziende che hanno assunto provvedime­nti?

«No, per questo spero che l’esempio di Automha possa essere preso in consideraz­ione. Una sola volta, ricordo di un’azienda che promosse il part time delle madri a fronte però di una contribuzi­one dell’80% sulla risorsa aziendale di sostituzio­ne. In pratica si trattava di un accordo legato a dei finanziame­nti. Purtroppo l’incidenza delle madri che abbandonan­o il posto di lavoro, una volta rientrate, è molto alta e anche il telelavoro che potrebbe costituire un’ottima alternativ­a non viene preso in consideraz­ione dalle aziende».

Un quadro desolante.

«Siamo in un’epoca in cui più che il diritto al lavoro delle donne si avverte il dovere. Lavorare è una necessità assoluta e la crisi ce lo ha dimostrato ampiamente, perché famiglie monoreddit­o non hanno vissuto ma sono sopravviss­ute a quel periodo. C’è da augurarsi che a fronte di iniziative come quella di Automha anche lo Stato possa intervenir­e con aiuti».

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Terry Vavassori è segretario generale della Fisascat Cisl di Bergamo, settore commercio
Cisl Terry Vavassori è segretario generale della Fisascat Cisl di Bergamo, settore commercio

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