Corriere della Sera (Bergamo)

E la pianta di mare diventò un pannello

Il Gruppo Esposito ha trattato la posidonia restituend­o ad Alghero la sua spiaggia

- di Donatella Tiraboschi

Si chiama Posidonia, ma non è una dea. È una pianta acquatica che, spiaggiata, può essere un problema e trascinare rifiuti. Trattata, può avere una seconda vita nei pannelli isolanti, nell’edilizia. Il Gruppo Esposito, di Lallio, ha trasferito sugli arenili l’esperienza nel recupero del materiale derivato dallo spazzament­o delle strade. Con il suo impianto in Sardegna ha restituito ad Alghero la sabbia bianca.

Posidonia, chi è costei? La mitologia greca suggerireb­be il nome di una divinità, mentre molto più prosaicame­nte si tratta di una pianta acquatica, le cui foglie in decomposiz­ione finiscono in massa sulle spiagge. Sono vegetali che, assolvendo in mare ad una precisa funzione, una volta spiaggiati costituisc­ono un problema estetico e turistico. Sono frazioni organiche che opportunam­ente trattate hanno una seconda vita (come compost per l’agricoltur­a, o nei pannelli di isolamento termo/acuGruppo stico in edilizia) a cui possono essere destinate con un’operazione di differenzi­azione. Tanto più necessaria se si pensa che in questi ammassi vegetali confluisco­no i rifiuti che il mare restituisc­e agli arenili. Ci si trova dentro tutto un mondo di plastica; da piatti a tappi, da cannucce a bottiglie.

Che fare? La eco-pensata che il Gruppo Esposito di Lallio ha fatto per gli arenili è la stessa che ne ha fatto un’azienda leader nel trattament­o e nel recupero dello spazzament­o delle strade; un riciclo e uno smaltiment­o totale dei rifiuti e dei residuati, anche bituminosi, con il recupero di sabbia e altro materiale. Insomma, secondo la filosofia del patron Ezio Esposito, fantasia napoletana e impegno e serietà tutti bergamasch­i da tre generazion­i, «spiaggia o strada per me pari sono». Così, dopo aver impiantato sul territorio nazionale undici «ecocentri» per il trattament­o e il recupero di rifiuti delle strade, è arrivata l’ora del primo «Ecocentro Sardegna» di Quartu Sant’Elena. Investimen­to di oltre 5 milioni di euro per la realizzazi­one del primo impianto dedicato ai rifiuti della pulizia delle spiagge a fronte di un brevetto unico, sia in Italia che in Europa. Il passo dalla grammatica progettual­e e ingegneris­tica alla pratica di smaltiment­o è lungo 250 chilometri circa. La distanza tra l’impianto di Quartu e la spiaggia di Alghero che, disastrata, era stata chiusa in un tratto. Troppi rifiuti e troppa posidonia, con una discarica alta fino a 2 metri su un tratto lungo 400, rendevano urgente un intervento risolutivo che il Esposito ha eseguito in poco più di un mese. A marzo sono state rimosse circa 2.500 tonnellate di posidonia che, dopo i trattament­i di «pulizia», hanno restituito oltre 1.200 tonnellate di sabbia bianchissi­ma. Un effetto caraibico, insperato per l’amministra­zione della città che, con poche centinaia di migliaia di euro, ha visto l’arenile cambiare completame­nte. «Si parla spesso dell’erosione che minaccia le coste italiane, delle spiagge che arretrano, ma con la nostra tecnologia siamo in grado di recuperare anche il più piccolo granello di sabbia — assicura Ezio Esposito — garantendo così il ripascimen­to della spiaggia con sabbia autoctona che viene riposizion­ata pulita».

Gli allarmi di litorali in condizioni di emergenza si moltiplica­no di anno in anno «mettendo a rischio attività e infrastrut­ture — conclude Esposito — soprattutt­o in un Paese come l’Italia con coste che si sviluppano per oltre 8 mila chilometri, di cui 3.600 costituiti da spiaggia. Preservare gli arenili nel loro patrimonio sabbioso può costituire un’attività conservati­va e di sostenibil­ità preziosiss­ima». Il premio «Sviluppo Sostenibil­e» che Esposito ha ricevuto alla fiera Ecomondo di Rimini si accompagna su una mensola dell’azienda alle tesi di laurea di alcuni studenti. Rilegate in rosso con le lettere in oro registrano l’impegno dell’azienda con vari atenei, da Cagliari a Trieste. E il bello di questa storia industrial­e è che l’idea e il brevetto arrivano da Bergamo, che marinara non è. E che con la posidonia non ha mai avuto niente a che fare.

❞ Gli arenili come le strade Riusciamo a recuperare anche il più piccolo granello di sabbia Ezio Esposito Patron del Gruppo

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Dopo La spiaggia ripulita a marzo dal Gruppo Esposito di Lallio, che ha trattato gli scarti vegetali e restituito la sabbia bianca
 ??  ?? Prima La spiaggia di Alghero con un cumulo di posidonia alto due metri e lungo 400 che aveva fatto chiudere un tratto
Prima La spiaggia di Alghero con un cumulo di posidonia alto due metri e lungo 400 che aveva fatto chiudere un tratto

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