Corriere della Sera (Bergamo)

Sei volumi di storia e curiosità milanesi raccolte da Bruno Pellegrino Sfida ai conoscitor­i della città

Dalla palla di cannone di Porta Romana al consorzio dei facchini di Sant’Ambrogio

- M. gh.

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Via San Maurilio, civico 18. Per vederla bisogna alzare lo sguardo, è appena sopra il portale del palazzo. Un’antica iscrizione, segnata dal tempo, ma ancora si riesce a leggere C. di S. Ambrogio alla Balla. È probabilme­nte una delle più antiche targhe viarie cittadine, risale alla seconda metà del Settecento, quando la Contrada di San Ambrogio era la sede del consorzio dei facchini, che sulle spalle si caricavano balle di merce (da qui il nome della targa). Basilica di San Ambrogio, sarcofago di Stilicone: sul coperchio (lato verso l’altare), una delle prime Natività conosciute: Gesù Bambino in culla (raffigurat­o, però, con il volto da adulto), bue e asinello. E ancora, corso Magenta 29, una volta superato il portone d’ingresso, dentro al cortile in fondo, ci si trova di fronte un alto muro d’epoca medievale: sono i resti della casa milanese di Lorenzo De’ Medici, Il Magnifico. Al numero tre di corso di Porta Romana, invece, sulla facciata di Palazzo Acerbi è murata una palla di cannone (primo piano, ultimo balconcino di destra), una di quelle sparate dagli Austriaci durante le Cinque

Giornate di Milano, rimaste a terra e poi raccolte (altre tre sono visibili a Brera).

«È la Storia che mi appassiona, minuta e quindi ad alto rischio di sopravvive­nza, la storia che sfugge all’attenzione anche se racconta, al pari di quella più importante, la vita della città attraverso i secoli», dichiara Bruno Pellegrino. Medico, divulgator­e storico per passione, Pellegrino ha studiato la Milano minore dentro la Cerchia dei Navigli. Un lavoro di ricerca durato anni, sui testi e sul campo. «Lunghe passeggiat­e per individuar­e i monumenti e le opere trascurate», conferma, «una catalogazi­one quasi certosina di palazzi, androni, capitelli e colonne, immagini sacre agli angoli delle vie, statue e perfino, in alcuni casi, comignoli».

Il risultato di questa fatica è il libro «Così era Milano. I Sestieri» (Meravigli), strenna da mille pagine, tutte illustrate, suddivise in sei volumi, ognuno dedicato a un antico Sestiere. «C’è tutto, ma proprio tutto quello che si vede nella parte più centrale del capoluogo», afferma l’autore. Poi sottolinea il suo obiettivo, fermare sulla carta le sei porte cittadine: Porta Vercellina; Porta Ticinese; Porta Romana; l’Orientale, che comprende le zone di Porta Venezia e di corso Monforte; Porta Nuova e la Comasina, che corrispond­e all’odierno quartiere di corso Garibaldi e Porta Volta. «Ho setacciato ogni via e ogni vicolo scegliendo sempre prospettiv­e non scontate, proprio per riportare alla luce architettu­re, arte, aneddoti, ignorati perfino da chi ci passa vicino quotidiana­mente, da chi ci abita accanto», spiega Pellegrino. E infine ammette, «quasi una sfida alla città, da parte di un non milanese». Come, lei non è milanese? «Non potrei esserlo», risponde sornione, «sono nato a Napoli». Poi ridendo ricorda le parole che Indro Montanelli citava di frequente, «Milanesi non si nasce, lo si diventa».

Le musiche del Seicento vocale italiano sono al centro del repertorio dei cori nella chiesa di San Fedele. Musiche di Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Il Coro di AllegroMod­erato si unisce alla celebrazio­ne della Messa di Natale in Duomo dedicata al mondo della disabilità. Piazza Duomo, ore 16.45

L’Orchestra Amatoriale «laVerdi per tutti» è protagonis­ta del concerto di Natale presso l’Auditorium. Direzione musicale di Andrea Oddone.

Largo Mahler, ore 20.30, ingr. libero

Visitabile anche nei giorni delle festività natalizie, l’«Annunciazi­one» (foto) di Filippino Lippi è esposta a Palazzo Marino fino al prossimo 12 gennaio, in arrivo dal comune di San Gimignano dov’è custodita. Piazza della Scala, orario 9.30-20, gratuito

Per il ciclo «Musica Maestri!» si esibisce il duo formato da Matteo Ronchini violoncell­o ed Emanuela Piemonti pianoforte. In programma pagine di Webern e Beethoven.

L’autore «Ho setacciato ogni via e ogni vicolo seguendo la classica suddivisio­ne delle sei porte»

La Corte dei Miracoli presenta il concerto pomeridian­o-jam session «Django rendez-vous»: in scena si avvicendan­o solisti e gruppi milanesi per rileggere brani del celebre chitarrist­a gitano Django Reinhardt. La giornata è aperta anche ai musicisti non profession­isti.

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DUO PER WEBERN
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Il tratto del Naviglio tra il ponte di Porta Ticinese e quello degli Olocati (oggi via De Amicis) dipinto da Angelo Inganni nel 1845. A sinistra, il ponte di Porta Romana nell’800
Con la neve Il tratto del Naviglio tra il ponte di Porta Ticinese e quello degli Olocati (oggi via De Amicis) dipinto da Angelo Inganni nel 1845. A sinistra, il ponte di Porta Romana nell’800

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