«Voci da dentro» la scrittura terapeutica dei pazienti oncologici
«Voci da dentro» racconta la malattia con parole e immagini
Rabbia, paura, gratitudine. «Voci da dentro» è un’antologia delle emozioni dei pazienti oncologici che ha ricevuto due premi. La scrittura come terapia: un progetto di Anna Maria Lombardi, psicologa partita dall’esperienza personale.
Carla ha composto versi poetici. Priya ha scelto di dipingere: un occhio che lacrima e una foglia che galleggia in uno specchio d’acqua. Daniela invece ha usato la prosa, premettendo che «scrivere le sensazioni che provo in questo momento non è facile». Voci diverse che raccontano la stessa cosa: l’incontro con la malattia oncologica.
Sono pazienti, familiari e operatori sanitari delle Unità Oncologiche del Policlinico San Pietro di Ponte e San Marco di Zingonia che hanno descritto, ciascuno dalla propria prospettiva e con il mezzo che più li rappresenta, l’esperienza con il tumore. Il risultato è il libro «Voci da dentro» (Oceano Edizioni), antologia di racconti, poesie e immagini, che ha ricevuto due riconoscimenti — il Premio Special Best al Premio Letterario Internazionale «Montefiore» 2019 e il Diploma d’onore al Premio Letterario «Milano International» 2019 — e il 26 gennaio verrà presentato alla Casa delle Artiste (Spazio Alda Merini) di Milano.
Un libro intenso, dove si alternano la rabbia per interrogativi apparentemente senza risposta («perché proprio a me?») e sentimenti di gratitudine verso chi cura il corpo e chi, con un buongiorno sorridente, lo spirito. E poi paura e speranza, coraggio e fiducia nelle proprie forze e nella vita. Ogni voce ha il suo personalissimo tono: Irene urla al «nemico invisibile» di starle lontana, Gigliola ringrazia il «mostro» per lo scossone ricevuto che ha risvegliato tutto ciò che era sopito da tempo, Giampiera sussurra al papà scomparso un mai tardivo «ti voglio bene».
L’ideatrice è Anna Maria Lombardi, psicologa e scrittrice 71enne di Bonate Sotto, che due anni fa scopre di avere il cancro al seno. Dopo l’intervento e le prime sedute di chemioterapia sente il desiderio di mettere nero su bianco il turbinio di emozioni di quel periodo. «Da psicologa so bene che la scrittura può essere uno strumento terapeutico», spiega Lombardi, che propone di estendere il progetto ad altri pazienti e familiari perché «confrontarsi e condividere sentimenti ed esperienze aiuta a non sentirsi soli e ad affrontare meglio la malattia». Il personale medico accetta di buon grado, intuendone le potenzialità terapeutiche e considerandolo uno strumento utile per conoscere la persona dietro la malattia. «La grande partecipazione all’iniziativa — commenta il dottor Antonello Quadri, responsabile dell’oncologia medica di Ponte San Pietro — ha evidenziato l’esigenza dei pazienti oncologici di esprimere le sensazioni che spesso durante una visita, per uno stato emotivo particolare o per mancanza di tempo, non vengono manifestate».
D’accordo anche il dottor Sergio Gelfi, psicoterapeuta dello stesso ospedale, che sottolinea l’importanza di curare il benessere della persona, oltre che il tumore: «La scrittura è un ottimo strumento per elaborare la malattia, trasformare l’esperienza in parola e condividerla con gli altri» dice, aggiungendo che l’iniziativa verrà riproposta. Il ricavato del libro, acquistabile in ospedale e sul web, sarà devoluto all’associazione SOS - Solidarietà in Oncologia, San Marco – San Pietro Onlus.
❞ Condividere esperienze e sentimenti aiuta a non sentirsi soli e ad affrontare meglio la malattia. L’iniziativa andrebbe estesa Anna Maria Lombardi, psicologa e ideatrice del progetto